DISABILITA'. TIVOLI, LETTERA APERTA DI FAMILIARI 'DISPERATI'
TAGLI AL SERVIZIO, MENO POSTI E DIMEZZAMENTO DI ORE E OPERATORI.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 16 mar. - Una nuova gara di
appalto, il servizio che subisce un ridimensionamento, operatori
che diminuiscono e la richiesta di compartecipazione alle spese
del servizio che arriva fino a 500 euro a famiglia: e' questo il
disagio contenuto nella "lettera aperta di familiari disperati"
alla redazione. Familiari, nello specifico, di persone con
disabilita' che frequentano il centro diurno "La Locomotiva" di
Tivoli. Disperazione dei familiari, ma anche stato di agitazione
del personale. Gli operatori che fanno infatti capo al consorzio
Parsifal e alla cooperativa Quadrifolgio, societa' titolari dei
servizi socio-assistenziali del distretto sanitario di Tivoli, in
una nota sindacale del 9 marzo annunciano lo stato di agitazione.
Nella nota, si legge che "lo stato di agitazione e' conseguenza
del bando del Comune di Tivoli per i servizi di assistenza
domiciliare e per il centro diurno, che non solo diminuisce le
risorse disponibili, ma comporta un taglio di ore con una
riduzione dei contratti dei lavoratori a livelli inaccettabili
(meno di 14 ore a settimana)".
Cosi' la storia. "Alla Locomotiva - si legge in primis nella
lettera dei familiari -, unica struttura del territorio in grado
di accogliere gravi disabilita' psichiche, come autismo, disturbo
generalizzato dello sviluppo, sindromi rare, psicosi, opera un
gruppo di 10 operatori con qualifiche attinenti al lavoro
socio-riabilitativo, psicologico ed educativo che rivolgono a
circa 40 utenti, suddivisi in adulti, adolescenti e minori". "Il
centro - prosegue la nota - e' aperto dal lunedi al venerdi,
mattina e pomeriggio". Fin qui, sembra tutto bene. "Quest'anno -
spiegano i familiari - sul servizio cala dall'alto una nuova gara
d'appalto. I risultati? Invece di potenziare e valorizzare il
centro diurno, si tagliano 90mila euro l'anno perche' "non si
sono raggiunti i 50 utenti previsti". Ma come si puo' fare un
buon lavoro con 50 utenti e solo 10 operatori? E' un parcheggio?
E pure autorizzato?". "Inoltre sempre dalla gara, dove sono
previsti tali tagli, aumentano invece le unita' operative che
passano da 70 attuali (compresi gli assistenti domiciliari) a
110, che dovranno suddividersi le ore dei 70 iniziali. Risultato?
- si chiedono ancora i familiari - Si lavorera' con meno di 14
ore a settimana per operatore. Immaginate allora 50 utenti gravi
seguiti da operatori che avranno a disposizione solo poche ore a
settimana? E ancora. Gli utenti disabili residenti nei comuni
limitrofi a Tivoli non possono usufruire del servizio perche'
dovrebbero sborsare al Comune di Tivoli 500 euro al mese, di
tasca propria, perche' i comuni dicono al familiare che loro quei
soldi non ce li hanno e quindi "signora, suo figlio dovra'
tornarsene a casa". Poniamo una domanda - concludono nella
lettera - ritenete tutto cio' giusto? Pnsate che la disabilita'
non vi riguarda perche' siete stati fortunati? Credete che una
societa' civile possa emarginare le sue componenti piu' deboli
senza sentirsi in colpa? Vi invitiamo a parlare con le vostre
coscienze e a lasciare un piccolo spazio di ascolto a noi
disperati: farete del bene a tutti".
Non meno pesanti le parole del sindacato che, riunito sotto le
sigle di Cgil, Cisl e Uil, in difesa del persona coinvolto
proclama lo "stato di agitazione" di tutto il personale del
Consorzio Parsifal e della cooperativa Quadrifoglio, societa'
titolari dei servizi socio-assistenziali del distretto sanitario
di Tivoli. Nella nota si legge che "il Comune ha l'assurda
pretesa di voler portare le unita' impiegate in questi servizi da
70 a 110, senza un contestuale aumento del servizio. Che
beneficio ne ha il servizio? Perche' oltre a ridurre i servizi,
si deve scatenare un'insensata guerra tra poveri spezzettando
all'inverosimile i contratti? Non c'e' nulla che giustifichi
tutto cio' sul piano della qualita' dei servizi". "Chiediamo al
Sindaco e all'assessore - si legge ancora nella nota sindacale -
un incontro urgente per concordare delle soluzioni. Se cio' non
dovesse avvenire, metteremo in campo ogni iniziativa utile
perche' utenti e cittadini vengano a conoscenza di quanto sta
accadendo".
(Wel/ Dire)
|