APPELLO FIRMATO DA GARAVAGLIA-SARUBBI-MOSELLA-OCCHIUTO-CALGARO.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 13 mar. - "Stiamo parlando di
ragazzini nati nella Capitale, che parlano l'italiano, il
romanesco e tifano per Totti". Cosi' Paola Binetti, parlamentare
Udc, spiega alla Dire la lettera aperta con la quale insieme ad
altri colleghi politici (come Maria Pia Garavaglia, Andrea
Sarubbi, Donato Mosella, Roberto Occhiuto e Marco Calgaro,
intervista integrale e testo appello su www.dire.it), chiede al
sindaco di Roma Gianni Alemanno di dare la cittadinanza italiana
onoraria ai figli di immigrati regolari capitolini.
Onorevole, ci spieghi l'iniziativa... "Noi abbiamo un problema
oggettivo, non tanto con gli immigrati irregolari, che richiedono
specifiche normative, ma con i figli nati nel nostro Paese da
immigrati regolari, che frequentano le nostre scuole, sono
immersi nella nostra societa' e a tutti gli effetti sono
italiani. In occasione del termine dei festeggiamenti per i 150
anni d'Italia, chiediamo al sindaco di Roma di riconoscere la
cittadinanza onoraria a questi bambini a cui vengono inutilmente
negati dei diritti".
Che risposta si aspetta da Alemanno? Quando divento' sindaco
di Roma, vinse le elezioni con una campagna elettorale basata
sulla sicurezza, tema che puo' evocare facili stereotipi sugli
immigrati... "Roma e la sua storia ci insegnano che problemi del
genere possono diventare delle opportunita'. l'Impero ha sempre
trovato soluzioni giuridiche di avanguardia, come quando
l'Imperatore Antonino Caracalla, detto il Grande, nell'anno 212
d.C. ossia esattamente milleottocento anni fa, emano' la
cosiddetta 'Costituzione Antoniniana', con la quale conferiva a
tutti gli abitanti liberi dell'Impero la cittadinanza romana,
consentendo loro di poter affermare orgogliosamente: Civis
Romanus sum. Spero che Alemanno, colga l'esempio, anche perche'
stiamo parlando di un'iniziativa che non implica nessun costo
economico anzi, e' rivolta a chi nel tessuto economico e sociale
e' gia' ben inserito".
Anche a livello nazionale le cose stanno cambiando: oltre
all'appello di Napolitano, il governo ha istituito un ministero
apposito, quello per la Cooperazione internazionale e
l'integrazione, presieduto da Andrea Riccardi... "La presenza di
Riccardi in questo governo e' molto importante. Stiamo parlando
di una persona che anche prima di diventare ministro ha sempre
svolto attivita' importantissime di accoglienza e integrazione
con la comunita' di Sant'Egidio. Ci auguriamo che anche lui
riconosca e dia un contributo a questa iniziativa,
riconoscimento, del resto, che si inserisce in un terreno comune
e bibartisan, fertile sia per la cultura laica, sia per quella
cattolica".
(Pol/ Dire)