(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 9 mar. - "Un'ottima idea, che
permettera' di combattere un fenomeno, quello del bullismo,
conosciuto ma non nella sua vera natura e e per questo affrontato
senza gli strumenti efficaci". Cosi' Ernesto Caffo, presidente di
SosTelefono Azzurro Onlus, commenta l'approvazione
dell'emendamento al decreto legge semplificazioni, votato dalle
commissioni Affari costituzionali e Attivita' produttive della
Camera dei Deputati, che prevede l'istituzione, di un organico di
rete per l'integrazione degli alunni con ''bisogni educativi
speciali, la formazione permanente'' e per contrastare i
''fenomeni di bullismo''.
"E' una realta' spesso poco chiara- continua Caffo- che non
viene riconosciuta come tale e crea disorientamento non solo nei
giovani, ma anche nelle loro famiglie. E' necessaria, poi, la
piu' completa sinergia tra Istituzioni e Associazioni, al fine di
garantire un approccio efficace al fenomeno. Telefono Azzurro,
attraverso la linea 19696, offre ai ragazzi una concreta
possibilita' di ascolto e supporto e, attraverso laboratori
annuali nelle scuole, attivita' di educazione e sensibilizzazione
al bullismo per promuovere tra i ragazzi e gli insegnanti la
consepevolezza delle problematiche connesse al fenomeno".
Dall'ultima Indagine conoscitiva sull'Infanzia e l'Adolescenza
condotta da Telefono Azzurro ed Eurispes e diffusa nel dicembre
2011, emerge che nelle scuole il 22,8% degli alunni e' vittima di
provocazioni e prese in giro ripetute, mente il 21,6% subisce
costantemente offese immotivate.
Il 10% degli alunni e' poi fatto oggetto di continua esclusione
ed isolamento da parte del gruppo e subisce costantemente il
danneggiamento di oggetti e, nel 3% dei casi, il furto di denaro.
Inoltre, quasi 1 ragazzo su 5 ha dichiarato di non essersi
confrontato in proposito con i propri genitori e, quanto alle
specifiche soluzioni proposte dagli adulti, prevale in maniera
marcata il suggerimento di ignorare il comportamento dei bulli
nel 16,5% dei casi. La mancanza di un sostegno e di una guida da
parte dei genitori e' stata riscontrata nel 6,6% dei casi. Solo
il 3,4% dei genitori ha suggerito ai ragazzi di rivolgersi agli
insegnanti e solo il 2,4% si e' confrontato direttamente con la
scuola. "Questi dati dati delineano un fenomeno non certo
limitato. E' necessario il totale convolgimento di tutti gli
attori sociali ed istituzionali, per arrivare all'azzeramento di
queste cifre ", conclude Caffo.
(Ami/ Dire)