(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 6 mar. - Il mondo ha raggiunto
l'obiettivo di sviluppo del millennio di dimezzare la percentuale
di persone senza accesso all'acqua potabile, un risultato
ottenuto in anticipo rispetto alla scadenza del 2015. E' quanto
affermano l'Unicef e l'Oms in un nuovo Rapporto lanciato oggi.
Tra il 1990 e il 2010, oltre due miliardi di persone hanno avuto
accesso a fonti migliorate d'acqua potabile, come forniture
tramite reti idriche e pozzi in cui la qualita' dell'acqua e'
soggetta a controllo.
Il rapporto 'Progress on Drinking Water and Sanitation 2012',
realizzato nell'ambito del Joint Monitoring Programme for Water
Supply and Sanitation Unicef-Oms, afferma che, alla fine del
2010, l'89% della popolazione mondiale, circa 6,1 miliardi di
persone, hanno avuto accesso a fonti migliorate d'acqua potabile.
Che rappresenta l'1% in piu' rispetto all'88% previsto dagli
Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Il rapporto prevede che,
entro il 2015, il 92% della popolazione mondiale avra' accesso a
fonti migliorate d'acqua potabile.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha
dichiarato, "Abbiamo raggiunto un grande traguardo per tutte le
persone del mondo. Questo e' il primo obiettivo di sviluppo del
millennio conseguito. Gli sforzi per ampliare le possibilita' di
accesso all'acqua potabile rappresentano un segnale concreto per
coloro che hanno pensato che questi obiettivi non fossero un
sogno, ma uno strumento vitale per migliorare la vita di milioni
di persone tra le piu' povere al mondo".
Questa e' "una buona notizia specialmente per i bambini- ha
detto il direttore generale dell'Unicef Anthony Lake- Ogni giorno
piu' di 3.000 bambini muoiono per malattie legate alla diarrea.
Il raggiungimento di questo obiettivo segnera' una lunga via per
salvare molti bambini". Lake ha poi aggiunto che "non e'
possibile cantare vittoria poiche' il restante 11% della
popolazione mondiale - 783 milioni di persone - non hanno ancora
accesso all'acqua potabile e miliardi di persone non hanno ancora
accesso ai servizi igienico-sanitari. I numeri sono ancora
provvisori- ha continuato-, ma il risultato annunciato oggi
dimostra che gli obiettivi di sviluppo del millennio possono
essere raggiunti con volonta', sforzi e risorse".
Il rapporto evidenzia che il mondo e' ancora lontano dal
raggiungimento dell'obiettivo di sviluppo del millennio per
quanto concerne i servizi igienici, ed e' improbabile che ci si
arrivi entro il 2015. Solo il 63% dei paesi del mondo ha
migliorato l'accesso ai servizi igienico-sanitari; secondo una
proiezione si arrivera' solo al 67% entro il 2015, ben al di
sotto del 75% previsto dagli obiettivi di sviluppo del millennio.
Attualmente 2,5 miliardi di persone non hanno ancora accesso ai
servizi igienico-sanitari.
"Anche con questo nuovo ed entusiasmante risultato- ha
dichiarato il Direttore Generale dell'Oms Margaret Chan- oggi
quasi il 10% di tutte le malattie sono ancora legate all'acqua
non potabile e a cattive condizioni igienico-sanitarie". Il
rapporto evidenzia anche le sfide che restano da affrontare. I
dati globali nascondono le grandi disparita' tra regioni e paesi,
e anche all'interno dei paesi stessi. Nell'Africa sub-sahariana,
solo il 61% della popolazione ha accesso a fonti migliorate di
acqua potabile, rispetto ad oltre il 90% della popolazione che
vive in America Latina, nei Caraibi, nel Nord Africa e in gran
parte dell'Asia. Oltre il 40% della popolazione globale che non
ha accesso all'acqua potabile vive in Africa Sub-Sahariana.
Nelle aree rurali dei Paesi meno sviluppati, 97 persone su 100
non hanno acqua corrente e il 14% della popolazione beve acqua di
superficie - per esempio da fiumi, stagni o laghi. Degli 1,1
miliardi di persone che defecano ancora all'aperto, la maggior
parte (949 milioni) vive in aree rurali. Anche nei paesi del
gruppo 'Bric', con una rapida crescita economica, c'e' un gran
numero di persone che pratica la defecazione all'aperto: 626
milioni in India, 14 milioni in Cina e 7,2 milioni in Brasile.
"Abbiamo raggiunto un traguardo importante, ma non possiamo
fermarci qui- ha concluso il segretario generale dell'Onu Ban
Ki-moon- Il nostro prossimo passo e' il piu' difficile,
raggiungere le persone piu' povere e svantaggiate del mondo.
L'assemblea generale delle Nazioni Unite ha riconosciuto
l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari come
un diritto umano. Cio' significa che dobbiamo assicurare che ogni
persona al mondo ne abbia accesso".
(Wel/ Dire)