CONVEGNO CESP "BATTAGLIA CULTURALE" ANCHE CONTRO TEST INVALSI.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 2 mar. - Ad aprile scatta il
"mese del non voto" a scuola. A promuovere l'iniziativa e' il
Centro studi per la scuola pubblica (Cesp) di Bologna dopo il
convegno nazionale sulla "didattica resistente" che si e' svolto,
sabato scorso, proprio sotto le Due torri. All'incontro,
riferisce il Cesp, hanno partecipato 120 insegnanti. "Difficile
dare conto della ricchezza della discussione e della pluralita'
delle posizioni- si legge nella nota- indici sicuri del forte
interesse e dell'assenza di ritualita' e retorica".
Grazie ai lavori del convegno "abbiamo individuato tre ambiti
cruciali in cui affiancare alle altre lotte- continua la nota-
anche un percorso di conflitto culturale da organizzare fin dai
prossimi giorni". Il primo punto riguarda i la "poverta'
culturale" dei test Invalsi, a cui si contrappone "la ricchezza
di idee e di stimoli che emergono da una didattica dialogica". Il
Cesp, dunque, intende sensibilizzare i docenti su questo aspetto
e "raccogliere i risultati delle discussioni, da presentare alla
stampa la settimana prima delle prove Invalsi di quest'anno-
continua la nota- in modo da contribuire a fornire ulteriori
elementi qualitativi alla campagna di opposizione alle prove". Il
secondo punto riguarda per l'appunto i voti, continua il Cesp, la
cui reintroduzione nella scuola elementare "ci vede unanimemente
contrari". La nota continua sottolineando che "la maggior parte
di noi non usa i voti durante la pratica scolastica se non
nell'assolvimento burocratico della scheda di valutazione", pero'
molti insegnanti "hanno ripreso ad usarli in maniera massiccia,
peggiorando la relazione didattica e favorendo una competizione
assurda". Da qui la decisione di lanciare per aprile il "mese del
non voto", scrive il Cesp, ovvero "una campagna per una didattica
intelligente". L'obiettivo e' "far provare a colleghi e a
genitori (e bambini) l'esperienza di una motivazione costruita
sulla qualita' della didattica- continua la nota- e non sulla
minaccia della sanzione". Infine, "costruiamo noi i percorsi
didattici, mettiamo in rete le esperienze didattiche- e' il terzo
punto indicato dal Cesp- ripartiamo dai bambini e dai loro
contesti, rilanciamo l'adozione alternativa". L'intento e' di
costruire "da qui a due anni, quando la delirante norma Gelmini
permettera' di fare nuovamente l'adozione dei libri di testo-
continua la nota- una rete di promozione della didattica
cooperativa e costruita sul contesto dei bambini, continuando a
mettere in rete le esperienze copyleft e iniziando un percorso di
allargamento dell'area di abbandono dei testi tradizionali".
(Ami/ Dire)