(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 2 mar. - Nel Cie di contrada
Milo ci sono tre ragazzi tunisini che si dichiarano minori,
quindi non dovrebbero stare in un centro di detenzione e ottenere
invece un permesso di soggiorno per minore eta'. Hanno con loro
delle copie di atti di nascita scritti in francese in cui si
legge che sono nati nel 1994. Le mostrano dalle strette sbarre
del Cie. A guardarli in viso sembrano piccini. La prefettura
smentisce, sostenendo che l'esame rx del polso ha dato esito
diverso: sono maggiorenni. Ma sono in molti a nutrire dubbi sulla
capacita' del test di distinguere al cento per cento un
diciassettenne da un diciottenne in base all'esame delle ossa.
"Il test rx del polso e' una tecnica che puo' presentare un
margine di errore fino a due anni potendo pertanto comportare
l'adozione di provvedimenti lesivi per il minore interessato"
conferma Alberto Barbieri, coordinatore dell'Ong "Medici per i
diritti umani" ed esperto della questione perche' Medu si occupa
da anni dei profughi afghani, fra i quali ci sono molti minori. I
tre ragazzi tunisini sono reclusi a Milo da sei mesi, dopo essere
sbarcati sull'isola di Pantelleria e dicono di non avere ricevuto
il foglio di espulsione. Secondo la direzione del centro non ci
sono persone che si sono dichiarate minori. L'ammissione e' che
ce ne sono stati in passato, la scorsa estate. Sette ragazzi che
sono risultati minori in base alla radiografia del polso sono
stati destinati a comunita' di accoglienza.
(Wel/ Dire)