NIDI-MATERNE, 300 POSTI PER ABBATTERE LISTE D'ATTESA A BOLOGNA
TRA MISURE, AUMENTO DELLE ATTUALI 217 SEZIONI DELLA COMUNALE.
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 29 mag. - Un centinaio posti in piu' con le quattro nuove sezioni richieste all'Ufficio scolastico regionale e, potenzialmente, circa altri 200 posti che potrebbero crearsi con l'aumento di capienza delle attuali 217 sezioni di materna comunale (da 25 a 28 posti). E' cosi' che l'amministrazione comunale di Bologna, in base all'ipotesi di accordo sottoscritta oggi con i sindacati, tentera' di abbattere la lista d'attesa che, in base alle ultime cifre diffuse, conta 465 bambini. A fare i conti in realta' e' Mirko Pieralisi (Sel), presidente della commissione Istruzione di Palazzo D'Accursio, perche' sui numeri l'amministrazione resta cauta. "Si apriranno nei prossimi giorni i tavoli tecnici con l'Asp (in questo caso per assorbire il personale precario, ndr) e le categorie per definire tutti gli elementi che dovranno riempire quello che e' un accordo politico", si limita a dire in commissione l'assessore alla Scuola, Marilena Pillati.
Miriam Pepe, direttrice del settore Istruzione, conferma che con quattro sezioni in piu' si ottengono "almeno 100 posti", ma per quanto riguarda l'aumento di capienza "servono una serie di verifiche": dalla metratura delle singole aule al numero dei lettini, passando per la presenza o meno di bimbi con disabilita'. Bisogna valutare i singoli casi, sottolinea anche Pieralisi, ipotizzando comunque che la soluzione piu' ragionevole possa essere quella di aggiungere un posto per sezione. In tutto questo, naturalmente, vanno tenuti in conto i posti ancora disponibili nelle strutture comunali o statali (erano 28 quando il Comune diffuse il dato sulla lista d'attesa) e quelli nelle strutture private convenzionate (122). Infine, non va dimenticato che il numero dei 465 bimbi in lista va ripulito dalle possibili doppie iscrizioni: una volta fatta questa operazione, "fisiologicamente- ricorda Pieralisi- la lista cala di un 30%".
In attesa dei tavoli tecnici in cui si dovra' continuare il confronto sull'accordo per la gestione di nidi e materne, e' un "segnale davvero positivo" che si sia dimostrata la volonta' di "trovare soluzioni condivise", commenta l'assessore alla Scuola del Comune di Bologna, Marilena Pillati, sottolineando che c'e' stato "grande senso di responsabilita' e condivisione del contesto in cui ci troviamo ad operare". Si puo' procedere dunque con "maggior ottimismo", aggiunge Pillati, che pero' ribadisce come "non siamo disponibili a valutare soluzioni che mettano in campo la violazione di norme dello Stato". Infine, "non e' nelle corde della Giunta e dell'amministrazione- mette in chiaro l'assessore- lo smantellamento di un sistema di servizi che rappresenta un patrimonio della nostra citta'".
Cgil, Cisl e Uil, intanto, nell'assemblea in programma questa sera proporrano ai lavoratori la sospensione dello sciopero gia' proclamato per il 28 maggio. L'ipotesi di accordo "ha tutte le caratteristiche per far venir meno le motivazioni che ci avevano portato a proclamarlo", spiega Michele Vannini, segretario della Fp-Cgil. Sulle liste d'attesa si delinea "una soluzione non definitiva ma tutt'altro che banale", continua Vannini, mentre dal Comune emerge l'impegno di "mantenere inalterato il profilo pubblico" dei servizi, cosa che non esclude "anche una collaborazione fattiva con soggetti non pubblici". In ogni caso, "il giudizio finale lo daranno i lavoratori": nei prossimi giorni organizzeremo "un referendum che dara' a tutti la possibilita' di esprimersi", spiega il segretario della Fp. "Diamo atto alla Giunta di aver dimostrato coraggio politico", aggiunge Sandra Soster, segretaria Flc-Cgil, rendendosi conto che "era necessario percorrere una strada diversa" rispetto a quella originariamente individuata. Inoltre, "e' inaccettabile sentir dire che l'amministrazione sta approfittando dei vincoli del Patto per liberarsi di un fiore all'occhiello, se fosse cosi' allora noi cosa ci stiamo a fare?", aggiunge La Torre, assicurando l'impegno dei vendoliani nel "presidiare" questo aspetto. "La funzione pubblica dei servizi resta presidiata" e l'amministrazione "vuole garantire quantita' e qualita'", aggiunge Rossella Lama (Pd), mentre per Pasquale Caviano (Idv) quella di oggi "e' una cosa molto positiva e bisogna dare atto all'assessore dell'impegno profuso".
Qualche dubbio in piu' dalle opposizioni. "Sara' davvero garantita la continuita' occupazionale?", si chiede Marco Piazza (M5S): "Se si procedera' con un bando pubblico, non e' detto che chi e' impiegato oggi in questi servizi lo sara' anche dopo". Valentina Castaldini (Pdl), invece, chiede "che bisogno ha l'Asp di assumere 250 operatori, visto che non ha la gestione diretta di questi servizi?" Questa "dovrebbe essere la preoccupazione di un amministratore", aggiunge la consigliera del Pdl. La stessa Castaldini, infine, e' protagonista di un acceso siparietto con i sindacati di base presenti in commissione. La berlusconiana, infatti, attacca a testa bassa l'iniziativa promossa oggi dai Cobas davanti alle Don Milani: "E' vergognoso ed inqualificabile che i Cobas vadano a protestare fuori da una scuola materna, con bambini dai tre ai cinque anni, durante una festa di fine anno". Tra l'altro "e' la prima volta che succede una cosa del genere in questa citta'", aggiunge Castaldini. Dal pubblico si alza una serie di urla ("Tra centrodestra e centrosinistra rappresentate le stesse idee"), fino a che sindacalisti di base e sostenitori non abbandonano la sala.
(Wel/ Dire)
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