(DIRE - Notiziario minori) Roma, 29 mag. - L'Anci condivide pienamente lo spirito della Campagna di Save the Children 'Ricordiamoci dell'infanzia'". Cosi' Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e presidente dell'Anci in una lettera inviata al direttore Generale di Save the Children, Valerio Neri in occasione dell'evento conclusivo della Campagna che si e' svolto a Roma. "Come conferma il rapporto annuale 2012 dell'Istat- scrive Delrio- la condizione delle famiglie piu' numerose risulta in peggioramento, complessivamente quasi un milione e novecentomila minori vivono in famiglie in condizione di poverta' relativa; il tasso di poverta' relativa per i bambini in Italia e' tra i piu' elevati dei paesi Ocse. Il nostro Paese, insieme a Grecia e Stati Uniti, risulta agli ultimi posti della classifica dei paesi Ocse in tutti gli indicatori di benessere dell'infanzia".
"Le politiche economiche e sociali- sottolinea- hanno un ruolo importante nel contrastare il rischio di esclusione e i Paesi che spendono di piu' in politiche di sostegno alle famiglie e agevolazioni fiscali ai nuclei con bambini sono quelli che hanno maggiore successo nella lotta alla poverta'".
"Le politiche sociali del nostro Paese- evidenzia il presidente dell'Anci- purtroppo non sono in grado di produrre risultati significativi in termini di redistribuzione della ricchezza prodotta. La crisi economica che stiamo vivendo non fa che aggravare una situazione di disagio e poverta' che gia' era molto pesante nel nostro Paese".
"Sono necessari interventi strutturali a sostegno del reddito e una nuova politica di contrasto alla poverta'. Condividiamo pertanto la richiesta di Save the Children di un piano organico di lotta alla poverta'. L'Anci infatti - ricorda Delrio - gia' in passato ha richiesto una strategia nazionale di coordinamento degli interventi su questa tematica, a partire dalle politiche dei Comuni che per legge sono competenti in materia di politiche sociali. E' necessario adottare un Piano nazionale rivolto alle persone, alle famiglie e soprattutto a quelle con figli minori in condizione di maggiore fragilita', superando la logica degli interventi fino ad oggi messi in atto".
"Un piano nazionale- conclude- consentirebbe di uscire dalla prevalente logica emergenziale, per attivare servizi efficaci che consentano ai beneficiari di uscire dal disagio anziche' erogare contributi economici con il rischio di cronicizzare il bisogno". (Wel/ Dire)