PRESIDENTE GUERRERA ANNUNCIA NASCITA GULP, GRUPPO CHE AFFIANCHERÀ GOVERNO MONTI.
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 29 mag. - "La poverta' esiste ed e' intollerabile che nei paesi ricchi ci sia una percentuale cosi' alta di bambini che vivono ai margini della societa'. E' necessario quindi incentivare politiche, strategie e interventi che vadano nella direzione di dare risposte concrete a questo problema. Il tema della poverta' infantile deve entrare nell'agenda politica". Lo ha detto il presidente di Unicef Italia Giacomo Guerrera, nel corso del convegno oggi a Roma dal titolo "Misurare la poverta' tra i bambini e gli adolescenti".
Proprio in occasione della giornata, in cui e' stato anche presentato il rapporto sul livello di poverta' dei minori (vedi lanci precedenti), Guerrera ha voluto lanciare "l'impegno preciso" dell'organizzazione per contrastare il fenomeno: "per dare concretezza alle nostre azioni abbiamo creato un gruppo di lavoro dell'Unicef che lavorera' sulla poverta'" e che ha l'obiettivo di "affiancare il governo Monti per intercettare strategie ad hoc sul tema". Il gruppo di lavoro si chiama Gulp e si avvale del contributo di esperti del settore: dalla sociologa Chiara Saraceno a Laura Sabatini dell'Istat, a Walter Nanni della Caritas, oltre a un esperto dell'istituto degli Innocenti e, infine, Adriana Campa responsabile del servizio minori per il ministero del Lavoro.
"L'Italia si trova drammaticamente tra i paesi dove i bambini sono piu' poveri- sottolinea la sociologa Saraceno- si tratta di una poverta' territoriale e legata alla numerosita' della famiglia. Ma un aspetto importante e' la connessione con lo scarso livello di occupazione femminile e in particolare materna". Secondo Saraceno, infatti, la "migliore politica per contrastare la poverta' minorile e' fare in modo che le mamme possano stare sul mercato del lavoro: avere una madre occupata riduce di 2/3 il rischio della poverta' infantile". I dati, pero', sottolineano come all'aumentare del numero dei figli scenda drasticamente l'occupazione materna. Una situazione resa ancor piu' difficile dalla questione dei bassi salari. "Il problema in Italia e' che le politiche per la famiglia non sono fatte bene: non si tratta del fatto che siano poco generose ma che sono mal congeniate". "Dal '96- aggiunge la sociologa - non c'e' stata mai una volta in cui la poverta' minorile sia entrata nell'agenda politica italiana. L'unica cosa che il governo sta facendo ora e' l'iniziativa legata ai fondi europei nel mezzogiorno".
Nel presentare la ricerca Leonardo Menchini, curatore del rapporto, ha ricordato che in Italia lo spread (cioe' il differenziale tra i minori e il resto della popolazione) e' piu' elevato che in altri paesi dell'Unione: "il problema e' che nel nostro paese la privazione materiale e' piu' generale, cioe' piu' diffusa. Questo dovrebbe indurre a politiche piu' mirate. Mentre dobbiamo constatare che in Italia l'intervento statale e' meno efficace e efficiente, cioe' non e' significativo per la riduzione della poverta'". L'Italia investe, infatti, l'1,4% nella spesa pubblica per famiglia e bambini contro il 3,71% della Francia; il 3,58% dell'Inghilterra e il 3,28% della Danimarca". (Wel/ Dire)