(DIRE - Notiziario minori) Roma, 25 mag. - C'e' chi ha bisogno di una casa e chi e' reduce da maltrattamenti. Chi lamenta un disagio sociale, chi e' straniero (e magari e' appena arrivato in Italia) e chi invece non sa a chi rivolgersi dopo una rissa. Sono tante le casistiche degli utenti del Pris, il servizio di Pronto intervento sociale creato dal Comune di Bologna per dare assistenza, in particolare ai minori e alle loro mamme (ma e' aperto anche agli adulti), anche negli orari in cui solitamente i servizi sociali non sono operativi. Nel 2011, il Pris ha effettuato complessivamente 921 interventi, di cui 838 in citta', assistendo 1.243 persone, il 77% stranieri. Il compito degli operatori, messi in allerta per lo piu' da Forze dell'ordine e ospedali, e' valutare il caso, farne un report e poi assegnarlo, all'indomani, al servizio di competenza, suggerendone magari la sistemazione in un dormitorio o in una casa famiglia. I dati sono stati presentati ieri in Provincia ai consiglieri della commissione Servizi sociali.
Gli utenti presi in carico dal Pris nel 2011 sono stati 523 minori e 720 adulti. Tra i minori, 145 erano stranieri non accompagnati e altri 41 giunti in Italia per l'emergenza del Nord Africa (che ha riguardato anche 27 adulti). Ancora, per 65 minori (e 592 adulti) l'accesso al Pris e' dipeso dal disagio abitativo e per 47 da maltrattamenti (problema per cui il Pris e' stato contattato anche da 40 adulti). Il disagio sociale ha riguardato 122 minori e 22 adulti, problemi di presunto sfruttamento sessuale 15 minori e due adulti, questioni di 'identificazioni' 40 minori e 14 adulti. Ma gli operatori del Pris si sono occupati anche di 35 minorenni colti in flagranza di reato (lo stesso vale per sei adulti), altri quattro reduci da una rissa o litigio e due da un incidente domestico.
Dei 921 interventi effettuati nel 2011, le segnalazioni al Pris sono arrivate nel 31,8% dei casi dalla Questura (293) e nel 30,1% dei casi dalla Polfer (278). Seguono le strutture attivate per il Piano freddo di quest'inverno (10,8% per un totale 100 interventi); i Carabinieri (9,9% e 92 azioni); servizi ospedalieri (3,2% dei casi per 20 interventi). In percentuali minori, le segnalazioni sono arrivate anche dal Servizio mobile di sostegno e dalle Asp, dal Comune di Bologna e dalla Polizia di frontiera. Gli interventi, oltre agli 838 concentrati in citta', sono stati 21 nel distretto di Casalecchio di Reno; 23 in quello della pianura Est; 15 in quello della pianura Ovest; otto in quello di San Lazzaro di Savena; sette nel distretto di Porretta e nove fuori provincia.
Quanto alle nazionalita' degli utenti seguiti dal Pris, il 77% e' straniero mentre gli italiani sono il 23% (293 persone). Degli stranieri, il maggior numero si conta fra i magrebini (379) e l'Est Europa (183), ma ci sono anche utenti dell'area sahariana (71), dell'area mediorientale (55) e dei paesi dell'ex Unione sovietica (52). Del totale delle 1.243 persone assistite dal Pris, 469 adulti sono stati destinati alle strutture di accoglienza in media e bassa soglia (tra cui il Beltrame); 119 all'albergo popolare di via del Pallone e altri 41 in altri strutture alberghiere. Sono oltre 200 i minori che sono stati indirizzati in strutture di accoglienza per minori. Per tutelare i minorenni in pericolo, nel 2011 il Comune ha emesso 126 provvedimenti di protezione (ex articolo 403): di questi, 38 sono stati chiesti dal Pris. Dei 126 ragazzi per cui e' stata chiesta protezione, 101 sono passati dall'Asp Irides, 22 dai quartieri e tre dai distretti della provincia.
(Wel/ Dire)