CON QUESITO MIGLIORATO, MAMMA ESCLUSA E DELUSA GUIDA LA CAMPAGNA.
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 22 mag. - Dopo lo "stop" subito un anno fa dal Comitato dei garanti del Comune di Bologna, il nuovo Comitato "Articolo 33" ci riprova: e' stata consegnata ufficialmente ieri mattina, infatti, la proposta di un referendum sul finanziamento comunale alle scuole paritarie. Attraverso il quesito, in breve, si vorrebbe chiedere ai cittadini se preferirebbero destinare alle scuole comunali e statali il milione e 50.000 euro che attualmente Palazzo D'Accursio stanzia all'anno per le convenzioni con le paritarie. La richiesta, accompagnata dalle firme di 282 persone aderenti al Comitato, dovrebbe essere trasmessa entro pochi giorni ai garanti che a loro volta hanno un mese di tempo per esprimersi: in caso di ammissione del quesito, il Comitato dovra' raccogliere 9.000 firme per poter procedere con il referendum.
Diverse le realta' che si sono nuovamente riunite per sostenere l'iniziativa: tra queste Flc-Cgil e Fiom-Cgil, Cobas, Usb, Cub, Coordinamento precari della scuola, Assemblea delle scuole, Rete laica, Comitato genitori nidi e materne, Scuola e Costituzione, Associazione per la sinistra Nuovamente, Chiesa metodista e Unione atei agnostici razionalisti (Uaar). Tra i sostenitori anche Stefano Bonaga, Marcello Fois, Franco Frabboni, Danilo Gruppi, Giorgio Tassinari e Nadia Urbinati. La presidente del Comitato e' Isabella Cirelli, madre di uno dei 465 bambini attualmente esclusi dalle scuole dell'infanzia di Bologna. Una mamma "delusa dal Comune, che non ha individuato altri mezzi per far fronte a questa situazione- sottolinea oggi in conferenza stampa- e non se n'e' neanche interessato", visto che ad oggi "non sappiamo niente" su cosa accadra' all'inizio del prossimo anno scolastico.
Eppure proprio il milione di euro destinato alle paritarie "puo' essere utilizzato, senza problemi e senza sforamenti del Patto di stabilita'- afferma Bruno Moretto del comitato Scuola e Costituzione- per creare le sezioni in piu' che servirebbero per accogliere questi bimbi": bimbi per i quali "le famiglie hanno chiesto una scuola comunale o statale, non altro che uguale non e'". Il Comitato "Articolo 33", dunque, non si arrende e ritenta la carta del referendum con un quesito nella sostanza uguale a quello gia' giudicato non ammissibile, ma modificato nella forma "per tenere conto delle osservazioni" ricevute al primo tentativo, spiega Moretto.
Dunque, "siamo fiduciosi che siano stati superati i punti su cui si baso' quel parere negativo". Aggiunge Moretto: in pratica, nella nuova versione si specifica meglio (con tanto di delibera citata) che il quesito riguarda il milione e 50.000 euro delle convenzioni e si parla anche di scuole statali, oltre che di comunali, come alternativa su cui far esprimere i cittadini. "Non siamo in una situazione normale e non si puo' spacciare per normale amministrazione il rinnovo delle convenzioni", sottolinea Sandra Soster, segretaria Flc-Cgil, e' una cosa "che grida piu' che mai vendetta": la situazione riguardante i servizi educativi e scolastici e' ormai "abbastanza allo sbando" e occorre, conclude Soster, "un ripensamento radicale di scelte e prospettive".
Di esternalizzazioni o Fondazioni, del resto, il Comitato non vuole neanche sentir parlare: "I nostri nonni e genitori hanno lottato per una scuola pubblica e noi dobbiamo lottare per mantenerla", afferma Cirelli. Con il referendum "vogliamo riportare al centro del discorso il tema dell'utilizzo delle risorse pubbliche", aggiunge Letizia Arcuri dell'Usb, in un momento nel quale "il Comune arriva a tagliare con l'accetta servizi che erano un fiore all'occhiello".
Il diritto ad una scuola "pubblica, laica e gratuita dev'essere garantito a tutti", ribadisce Angela Attianese della Rete laica, mentre Giorgio Tassinari, docente dell'Universita' di Bologna, replica a chi, come la Federazione italiana scuole materne (Fism) ha gia' ri-bocciato l'idea del referendum: esempio di "estremismo dei moderati", lo giudica Tassinari, ovvero di chi "accetta lo stato di cose presenti e non tenta di cambiarlo, tenendo 465 bambini fuori dalle materne". Ambrogio Vitali, dell'Assemblea dei genitori e degli insegnanti delle scuole di Bologna, e' talmente convinto della bonta' del referendum che punta ad esportarlo in altre citta': del resto si tratta di "chiedere ai cittadini se giudicano saggio che i pochi soldi che ci sono debbano finire alle paritarie e non alla scuola pubblica". Infine Francesca De Benedetti, vicepresidente del Comitato, approfitta della conferenza stampa per esprimere "la solidarieta' ed il lutto" di Articolo 33 per l'attentato di Brindisi, che "ha colpito la scuola- sottolinea- e quindi il cuore pulsante della societa'".
(Wel/ Dire)