(DIRE - Notiziario minori) Roma, 22 mag. - Le nuove frontiere della pediatria sono la cura e la gestione delle emergenze dovuti alle malattie croniche disabilitanti che colpiscono un bambino su 200 da 0 a 16 anni. È quanto e' emerso dal 68° Congresso della Societa' italiana di Pediatria (Sip) che si e' svolto a Roma dal 9 all'11 maggio scorsi che al fenomeno ha dedicato tre sessioni di lavoro. Secondo la Sip si tratta di un fenomeno in crescita anche a seguito di tecniche diagnostiche piu' evolute e a terapie innovative che permettono la sopravvivenza alla nascita in molti casi solo fino a poco tempo fa senza speranza. Il vicepresidente della Sip, Giovanni Corsello, afferma che "bambini con malformazioni congenite multiple, ritardo dello sviluppo psichico e motorio per la presenza di patologie genetiche e di malattie metaboliche ereditarie, rischiano complicanze gravi in corso di patologie acute intercorrenti, in rapporto alla loro fragilita' e complessita', e richiedono risposte assistenziali tempestive ed efficaci di fronte ad una urgenza. Un ritardo diagnostico o una procedura non eseguita o non eseguita correttamente puo' rivelarsi fatale o gravida di conseguenze rischiose per questi bambini".
La Sip, in collaborazione con la Societa' Italiana di Malattie Genetiche Pediatriche e Disabilita' Congenite (SIMGePeD) e con altre societa' scientifiche pediatriche, spiega Giovanni Battista Ferrero del Dipartimento di Scienze Pediatriche dell'Universita' di Torino, ha realizzato un documento, da sottoporre alle istituzioni e all'opinione pubblica, contenente una serie di suggerimenti per la valutazione dei problemi riguardanti l'assistenza ai bambini e agli adolescenti con malattia rara ad alta complessita'". Il documento si propone come un insieme di proposte innovative e attente alle necessita' dei bambini con malattia cronica complessa che hanno necessita' di assistenza specialistica e multidisciplinare che si puo' realizzare solo se si crea una rete integrata tra ospedale e pediatri di base.
(Wel/ Dire)