(DIRE - Notiziario minori) Roma, 11 mag. - Uno studente su quattro ha dichiarato che la prova Invalsi effettuata nelle classi al primo anno della scuola secondaria, che ha uno scopo puramente statistico, sarebbe stata invece utilizzata dagli insegnamenti a scopo valutativo come se fosse un compito in classe di italiano o di matematica. E' quanto emerge da un sondaggio effettuato da Skuola.net e che ha coinvolto circa 800 ragazzi tra i 600mila totali che hanno effettuato il test.
Quindi, secondo i ragazzi, gli insegnanti "hanno preso nota del codice assegnato ad ogni studente e apposto sui fascicoli, rendendo di fatto le prove non anonime. In questo modo anche alcune informazioni sensibili, cioe' quelle contenute nel fascicolo dello studente, diventano praticamente a disposizione del corpo docente e questo rappresenta un elemento di forte diffidenza degli studenti nei confronti dei test".
I dati del sondaggio dicono poi che "non trascurabile" sarebbe stata la percentuale di studenti che "avrebbero ricevuto suggerimenti per lo svolgimento della prova: il 10% degli intervistati ha dichiarato che i professori hanno dato un aiutino, mentre il 14% ha 'lamentato' una scarsa sorveglianza da parte dei docenti stessi, tale da consentire agli studenti di copiare.
"Il sondaggio che abbiamo svolto- spiega Daniele Grassucci, responsabile dei contenuti del portale- fa sorgere dei dubbi sull'omogeneita' di svolgimento della prova Invalsi nella varie scuole. Per evitare queste anomalie, sarebbe auspicabile in futuro aumentare il numero di osservatori dell'Invalsi: infatti sebbene i risultati delle classi non campione non facciano testo per le statistiche nazionali, sono comunque mostrate nel portale 'Scuola in chiaro' e possono quindi rappresentare un elemento di scelta di un istituto rispetto all'altro".
(Com/Ekp/ Dire)