(DIRE - Notiziario minori) Roma, 8 mag. - I giovani modenesi che hanno svolto stage di volontariato in un'associazione del territorio sono piu' attivi e informati dei loro coetanei, e fanno piu' attivita' rivolte agli altri anche dopo questa esperienza. Venti ore di stage che si rivelano un'importante investimento per il futuro. E' quanto emerge dall'indagine realizzata nell'ambito del progetto "Giovanni all'Arrembaggio" dal Centro di Servizio per il Volontariato di Modena e curata dalla Fondazione volontariato e partecipazione. La ricerca, presentata ieri presso l'ex Oratorio del Palazzo dei Musei a Modena, e' stata realizzata su un campione rappresentativo di ragazzi delle scuole superiori che hanno svolto "stage di volontariato" nel corso dei dieci anni del progetto, nei sei distretti dove questo e' stato promosso: Carpi, Mirandola, Modena, Pavullo, Sassuolo, Vignola.
L'analisi dei dati mostra che in piu' dell'80% dei casi gli studenti hanno fatto la loro esperienza tra i 16 e i 17 anni e circa 1/3 degli intervistati ha ripetuto l'esperienza almeno 2 volte. La maggioranza sono ragazze (76%) e la partecipazione piu' alta si e' riscontrata tra gli studenti del liceo (51,2%), seguiti da quelli degli istituti tecnici (41,0%) e degli istituti professionali.
In occasione della presentazione si e' tenuta una tavola rotonda dal titolo "Scuola e volontariato: i risultati della ricerca sugli stage nelle associazioni" alla quale hanno partecipato: Riccardo Guidi, direttore della Fondazione Volontariato e Partecipazione; Don Vinicio Albanesi, presidente della Comunita' di Capodarco; studenti, volontari, docenti, imprenditori e pubblici amministratori. A conclusione dell'incontro le autorita' locali hanno consegnato dei riconoscimenti alle scuole che hanno collaborato al progetto "Giovani all'arrembaggio".
(Wel/ Dire)