(DIRE - Notiziario minori) Roma, 8 mag. - Test Invalsi, parte il conto alla rovescia: da mercoledi' partono le prove nazionali che misurano la preparazione dei nostri studenti in matematica e italiano. Questi i numeri dei partecipanti: mercoledi' e venerdi' saranno coinvolte le classi di seconda (567.896 studenti e 7.641 scuole) e quinta (558.225 studenti e 7.632 istituti) della primaria, giovedi' la classe prima delle medie (611.428 ragazzi in 5.915 scuole), il 16 maggio la classe II delle superiori (532.634 alunni di 4.629 scuole). Il 18 giugno e' poi in calendario la prova inserita all'interno dell'esame di terza media.
Ma scatta anche la protesta. Il sindacato dei Cobas invita docenti ed Ata a "scioperare per l'intera giornata mercoledi' alle elementari, giovedi' alle medie e il 16 alle superiori per protestare contro la scuola-quiz". Anche la Gilda degli insegnanti alza la voce e ricorda: "La somministrazione dei test Invalsi verra' operata utilizzando i docenti come semplici impiegati e operatori delegati da Invalsi, senza che alcuna norma contrattuale lo preveda e senza alcun riconoscimento economico per l'attivita' accessoria". La Flc Cgil chiede che sia abolito il test all'esame di terza media.
E per il 16 maggio l'Unione degli studenti preannuncia proteste come la consegna in bianco della pagina delle risposte ai test o la diserzione di massa. Piu' difficile quest'anno la protesta dei prof: il decreto sulle semplificazioni ha di fatto reso obbligatorio lo svolgimento dei test. E dall'Invalsi avvertono: i comportamenti "anomali", compreso il mancato svolgimento delle prove, saranno "segnalati a dirigenti scolastici e uffici ministeriali".
Ma c'e' chi dice no. Il 49esimo circolo didattico Principe di Piemonte di Roma, in una delibera del 3 maggio scorso, ha messo nero su bianco che "le prove sono uno strumento inadeguato per la rilevazione e la valutazione degli apprendimenti, poiche' evidenziano soltanto gli aspetti quantitativi", spingono "a standardizzare l'insegnamento" e "richiedono ai docenti parte del tempo scuola all'uso di quiz non elaborati sulla realta' della classe". Il Consiglio di Circolo ha deciso di "sostenere la scelta dei genitori e degli insegnanti che rifiuteranno le prove Invalsi".
Alla Maffi, primaria del quartiere Primavalle della Capitale, il Consiglio di Circolo si e' espresso per il "no" con una delibera in cui scrive che le prove Invalsi non rispondono "allo spirito e al paradigma pedagogici e didattici del piano dell'offerta formativa di istituto, relativamente alle strategie di valutazione degli apprendimenti". Contrari allo svolgimento dei test anche i docenti del liceo romano Benedetto Da Norcia perche' non li ritiene "adeguati come modalita' di misurazione della preparazione degli studenti". Ma l'Invalsi ha avvertito: chi non fa i test sara' "segnalato" al ministero. Quest'anno le prove saranno "piu' argomentative", anticipano dall'istituto. Ma e' nel 2013 poi che arriveranno le novita' piu' importanti: ci saranno anche prove in inglese e scienze e si faranno (in via sperimentale) via computer.
(Wel/ Dire)