MINORI. SOTTOSEGRETARIO GUERRA: RIPRENDERE A INVESTIRE NEL FUTURO
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 4 mag. - Una nota di incoraggiamento alla folta platea barese, intervenuta a Villa Romanazzi a Bari per il progetto "Pippi", viene dal sottosegretario del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Cecilia Guerra che ricorda come i fondi della legge 285/97, per le politiche sui minori, per le citta' riservatarie, sono tra i pochissimi ad essere stati risparmiati dalla falcidia che il Governo Berlusconi ha operato ai fondi per il sociale fino al 2011. Ed esprime un sentito apprezzamento per la vitalita' e l'efficienza con cui il Comune di Bari ha partecipato non solo al Progetto nazionale "Pippi", ma ha anche assicurato la gestione dei fondi annuali della legge 285, tanto che a fine aprile il Ministero ha potuto procedere ad erogare solo a Bari e ad altre due delle quindici citta' riservatarie, la quota del fondo per il 2012. Soprattutto la Guerra pone l'accento su come il Progetto "Pippi" possa proporre un'utile metodologia, applicabile al piu' ampio settore delle politiche sociali: infatti - sostiene il sottosegretario - le politiche sociali non sono standardizzabili e la presa in carico personalizzata e' essenziale, si deve ragionare sull'empowerment delle persone, delle famiglie, delle comunita', superando la settorialita' delle politiche e la separatezza delle competenze tra istituzioni. Questo significa superare l'intervento spot per investire nella sperimentazione, andando verso la stabilizzazione di interventi significativi come quello del progetto Pippi". Numerose le novita' anticipate dal sottosegretario Guerra che spiega l'impegno del Governo in questo settore: "In assenza di reddito minimo di inserimento, per la poverta' assoluta si sta cercando di sperimentare la Social card, che dispone di 50 milioni di euro solo per le 12 citta' con piu' di 250mila abitanti". L'obiettivo - spiega la Guerra - e' "implementare una rete di sostegno complessivo intorno alle persone che versano in condizione di poverta' estrema. Si tratta di circa 3 milioni di euro per la sola citta' di Bari per una stima di circa 5.000 famiglie beneficiarie seguite, rispetto a un totale di circa 8.000 famiglie in condizioni di poverta' estrema. La misura sara' sperimentale e come tale strettamente monitorata".
Assieme al ministro Barca il governo sta poi ri-finalizzando i fondi europei per i servizi per la prima infanzia e per gli anziani. Per questi ultimi "sara' fatto un passo avanti per attenzionare non solo l'Adi ma la possibilita' di realizzare progetti assistenziali individualizzati a beneficio delle famiglie con l'integrazione di servizi, di prestazioni, di risorse, per cogliere meglio l'obiettivo della conciliazione e del sollievo per il lavoro di cura delle famiglie, anche al fine di evitare la sanitarizzazione delle risposte rivolte a pazienti cronici". L'importante - sottolinea ancora la Guerra - e' "investire sulla costruzione di una filiera di servizi complementari, sostenibili sul piano gestionale e stabili nel tempo. Su questo stiamo cercando di coinvolgere anche il Ministro della Salute per una piu' razionale allocazione delle risorse tra sociale e sanitario per le persone non autosufficienti. Un limite rilevante per le politiche sociali e' anche quello di non avere flussi informativi per le prestazioni sociali, facendo leva sul casellario degli assistiti che sara' allocato presso l'Inps, per conoscere l'insieme di interventi di cui beneficia un soggetto, e ricostruire da qui la massa degli interventi pubblici erogati, riducendo le sovrapposizioni, le inefficienze, le carenze". Purtroppo la penuria di risorse - conclude la Guerra - e' ancora un dato inconfutabile, ma in questa fase il Paese deve interrogarsi su cosa vogliamo che siano le politiche sociali per il futuro. In presenza di vincoli di bilancio cosi' forti, dobbiamo fare scelte forti, abbandonare definitivamente la strada dell'assistenza in assenza di altre politiche attive, per i poverissimi e gli esclusi, ovvero la strada della promozione, della qualita' della vita, della dotazione di servizi lungo tutto l'arco della vita. Il sottosegretario ha le idee chiare: "La strada giusta e' quest'ultima, e richiede un forte supporto al Governo, da parte di tutte le parti sociali e istituzionali, perche' c'e' una battaglia culturale prima di una battaglia per le risorse da fare oggi e adesso".
(Wel/ Dire)