MINORI. PARTE PROGETTO 'PIPPI', PREVENZIONE AL CENTRO DELLA CURA FAMILIARE
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 4 mag. - Si chiama "Pippi" il programma nazionale che affronta la prevenzione e l'istituzionalizzazione in campo familiare. Di questo e del futuro del welfare nelle citta' metropolitane si sta discutendo a Bari alla presenza del sottosegretario del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Cecilia Guerra, di Raffaele Tangorra (direttore generale del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), Elena Gentile (assessore al Welfare della Regione Puglia), Ludovico Abbaticchio (assessore al Welfare del Comune di Bari), Anna Maria Candela, dirigente regionale del Servizio programmazione e integrazione sociosanitaria. Al centro del dibattito gli strumenti, le metodologie e le nuove politiche per le famiglie e per l'inclusione socio-lavorativa a partire dalle esperienze maturate nel programma nazionale P.I.P.P.I.
"Pippi" e' un progetto sperimentale di ricerca/intervento, multidisciplinare ed integrato, rivolto a 100 famiglie italiane che mostrano difficolta' nella cura e nell'educazione dei propri figli, in eta' compresa tra 0 e 11 anni e a grave rischio di allontanamento. L'intervento si inserisce in un piu' ampio Programma Nazionale, promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l'Universita' di Padova e dieci citta' italiane. L'iniziativa nel capoluogo pugliese e' cofinanziata dall'assessorato al Welfare del Comune di Bari, dalla Fondazione Enel Cuore e realizzata in collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II Onlus. In una fase di crisi e di tagli impressionanti dei fondi per le politiche sociali - ha detto Anna Maria Candela, dirigente regionale del Servizio Programmazione e integrazione sociosanitaria - un progetto come PIPPI dimostra che e' necessario mettere al centro le politiche di prevenzione per la cura dei rapporti genitori-bambino e delle relazioni familiari con i servizi diurni, la riqualificazione delle strutture residenziali, i centri per le famiglie, l'educativa domiciliare, i percorsi di affido". Infatti il rischio vero in questa fase e' che i Comuni si preoccupino solo del pagamento delle rette in condizioni di emergenza, ma - continua la Candela "occorre invece dare corso a tutti gli obiettivi di servizio che nell'area dei minori la Puglia, tra le pochissime regioni in Italia, ha definito con il secondo Piano Regionale delle Politiche Sociali a fine 2009". Come sempre, infatti, nei servizi alla persona e' il sistema quello che conta: "perche' - spiega in conclusione la Candela - senza rete consolidata dei servizi non puo' crescere l'appropriatezza degli interventi per i minori in condizioni familiari fragili, e non sono possibili processi interessanti di valorizzazione delle famiglie (di origine e che accolgono) come quello proposto con il progetto PIPPI, che oggi ha bisogno di passare dal piano straordinario della sperimentazione al piano delle politiche ordinarie".
(Wel/ Dire)