(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 4 mag. - "Non vorremmo trovarci di fronte ad una 'spending review all'italiana' disattenta proprio sulla qualificazione della spesa. Nella scuola tagli e risparmi sono stati gia' fatti. Ora si scelga di valorizzare il nostro sistema di istruzione". Lo dice Massimo Di Menna della Uil Scuola. "In questi giorni il Governo sta affrontando le scelte legate alla 'spending review', termine anglosassone che In Italia potrebbe essere tradotto con 'revisione integrale della spesa pubblica'.
Si discute, in sostanza, di come individuare quella parte di spesa pubblica che si ritiene 'non utile' e che puo' essere considerata uno 'spreco' che in questo momento il Paese non puo' permettersi. Gli interventi da porre in atto dovrebbero da un lato diminuire la spesa dall'altro qualificarla. Se si prende in considerazione la scuola- fa notare Di Menna- si vede subito che tagli, contrazioni, razionalizzazioni sono stai gia' fatti.
Nell'ultimo triennio l'organico e' stato ridotto di 81 mila insegnanti (12%) e 44 mila Ata (17%). Secondo il principio della 'spending review' ad una razionalizzazione deve corrispondere una qualificazione della spesa. Ricordiamo al Governo e al neo commissario che in Italia la spesa dell'istruzione in rapporto al totale della spesa pubblica e' il 9,7% a fronte della media dei paesi europei che e' dell'11%. Se si considera il rapporto con il Pil abbiamo una percentuale pari al 4,8% contro il 6,1% europeo. Ora va qualificata la spesa, se cosi' non fosse ci troveremmo di fronte a una sorta di 'spending review all'italiana' cioe' semplicemente ad un programma di ulteriori tagli. Cio' sarebbe inaccettabile. Siamo disponibili, per far guadagnare tempo- continua il segretario della Uil Scuola- ad essere convocati per un confronto per interventi che possono anche razionalizzare la spesa".
(Wel/ Dire)