(DIRE - Notiziario minori) Roma, 31 lug. - Dai primi mesi della gravidanza al momento della nascita, un percorso assistenziale del tutto nuovo in Italia parte a Roma per salvare la vita e il futuro ancor prima del primo vagito. L'esperienza e la competenza di due strutture sanitarie di rilievo internazionale unite per salvare, con un intervento chirurgico prima del distacco del cordone ombelicale, quei bambini che vengono al mondo in condizioni cliniche cosi' complesse da vederne compromessa la stessa vita. Nasce con questo presupposto e con due successi chirurgici gia' documentati il Centro Exit ospedale Pediatrico Bambino Gesu' - Policlinico Universitario Agostino Gemelli, il primo in Europa ad affrontare in maniera strutturata e con protocolli ad hoc la necessita' di fare tesoro del legame madre-figlio durante la gravidanza, protraendo il momento della nascita per il tempo strettamente necessario a praticare interventi salvavita senza che l'interruzione della circolazione sanguina e dell'ossigenazione del feto - garantita dalla permanenza nell'utero materno - possa creare danni cerebrali irreversibili o il decesso.
Una nuova frontiera della chirurgia perinatale che puo' essere realizzata in sicurezza per madre e bambino solo all'interno di un percorso multidisciplinare e consolidato, mettendo a sistema energie, esperienze e tecnologie. Il Centro Exit Bambino Gesu' - Gemelli porta cosi' in Europa una tecnica non del tutto nuova, ma assolutamente inedita sul fronte assistenziale per il Vecchio Continente. Dalla diagnosi prenatale all'intervento chirurgico al momento del parto cesareo, tutto e' stato predisposto per dare la massima sicurezza e il massimo comfort a madre e bambino. Il Centro ha finora consentito di salvare la vita a una bambina e a un bambino, entrambi operati nel mese di luglio 2012, prima di essere completamente estratti dall'utero, permettendo cosi' all'equipe chirurgica di rimuovere masse e malformazioni che avrebbero impedito la sopravvivenza dei piccoli al parto. L'uso della procedura Exit e' infatti efficace contro qualsiasi anomalia fetale che possa compromettere la rianimazione del neonato in sala parto, come lesioni toraciche estese, gravi lesioni polmonari unilaterali, cardiopatie, tumori.
Quest'approccio al feto che diventa neonato, permette di avere il tempo indispensabile a che vengano eseguite alcune manovre e procedure, dalla broncoscopia alla resezione chirurgica della massa, al posizionamento di cateteri endovenosi per la circolazione e la respirazione extracorporea. Cio' trasforma una potenziale emergenza neonatale in una situazione clinica sotto controllo che permette di migliorare il risultato e gli esiti a distanza del bambino. Una procedura cosi' avanzata coinvolge per una lunga fase della gravidanza ginecologi, ostetrici, psicologi, ecografisti, radiologi per la risonanza magnetica fetale, infermieri, genetisti, chirurghi, anestesisti, neonatologi, ognuno adeguatamente formato per affrontare e condividere con la famiglia del nascituro questa soluzione estremamente avanzata. "Il concretizzarsi di un'alleanza tra Gemelli e Bambino Gesu' per l'attuazione di una complessa e multidisciplinare terapia intraparto qual e' Exit- ha detto il Direttore del Policlinico Gemelli, Maurizio Guizzardi- e' una buona notizia per la citta' di Roma e per tutto il Paese. I due ospedali mettono insieme le loro migliori competenze per la tangibile tutela della vita nascente: si tratta di vite fragili con severe anomalie fetali, che vengono aiutate dalla scienza medica a venire al mondo. Pur nelle difficolta' del momento che sta attraversando, il Gemelli con i suoi medici, i suoi infermieri e i suoi operatori da' prova di quell'impegno per l'eccellenza, che coniuga ricerca e cura di alta specializzazione al servizio della vita: un impegno ancora piu' sentito perche' rivolto a una vita che nasce".
"Raccordare le competenze espresse dai professionisti del Policlinico Gemelli con l'esperienza e le peculiarita' dei chirurghi neonatali e degli altri specialisti del Bambino Gesu'- ha sottolineato Giuseppe Profiti, Presidente dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu'- ci consente di realizzare un progetto ed una struttura innovativa tra le poche nel panorama internazionale dimostrando come, senza risorse aggiuntive, la capacita' di combinare insieme le eccellenze gia' presenti nel sistema generi di per se' valore clinico e scientifico aggiuntivo. Oggi possiamo dire di essere riusciti a ridurre quelle situazioni nelle quali la nascita diventava una circostanza di estremo pericolo per la vita o per la salute cerebrale del bambino e restituire a questo momento il senso del prodigio della vita".
(Wel/ Dire)