DA UNA VECCHIA MOUNTAIN BIKE HA CREATO UN SISTEMA PER FAR VIAGGIARE SENZA BUSTO E SENZA CARROZZINA LA NIPOTINA CON DISABILITA' GRAVE.
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 27 lug. - "Quando andiamo in giro per le vie di Cesena, la sera, Elena ride come una matta, sulla nuova tricicletta e con l'aria che la rinfresca". Aldo Dall'Ara, nonno Aldo, e' orgoglioso della sua invenzione. Quella che lui chiama "tricicletta" e' un vero e proprio ausilio, che ha escogitato per portare a spasso la sua nipotina senza farle soffrire il caldo. "Tutto l'anno, quasi ogni giorno, porto Elena a spasso al centro di Cesena, spingendo la sua carrozzina: facciamo almeno 4-5 chilometri, mi tengo in forma, salutiamo tutti i negozianti e lei e' contenta. Con l'arrivo dell'estate, ho pensato di portarla in bicicletta, per sentire l'aria in faccia e soffrire meno il caldo. Ho lavorato circa un mese, forse un mese e mezzo: qualche ora al giorno, poi mille ripensamenti, i sogni la notte... A giugno, la trici era pronta e, da quel giorno, quasi ogni sera ci facciamo il nostro giro. Noi ci divertiamo, i suoi genitori si riposano". (Guarda il video: http://www.redattoresociale.it/Video.aspx?id=402998) Per costruirla, nonno Aldo ha ripescato nella sua memoria.
"Quando ero piccolo, andavo con mia mamma a vendere giocattoli nelle fiere. Usavamo una specie di triciclo, simile a questo, che avevo fabbricato io: davanti, aveva un cassone in cui caricavamo tutta la merce e che poi, una volta arrivati, funzionava come banco. Mi sono ispirato a quello. All'inizio - confessa Aldo - ero perplesso: non volevo che Elena sembrasse un fantoccio. Poi ho pensato che comunque, sempre, lei stava avanti e io la spingevo da dietro: in questo modo, saremmo solo stati meglio.
Quando l'abbiamo inaugurata, ho girato un video: si vede lei che ride come una matta. Si diverte tanto quando andiamo in giro cosi', l'altra sera non voleva tornare a casa". Per costruire questo che "chiamo tricicletta, perche' il triciclo lo usano i piccoli ed Elena si offenderebbe", Aldo ha utilizzato una vecchia mountain bike del genero. "La cosa piu' difficile e piu' importante e' stato indovinare i pesi: se non e' ben bilanciata, la trici sbanda e rischia di rovesciarsi in curva. Poi ho riprodotto, sul sedile, lo stesso aggancio con cui, sulla carrozzina, sistemiamo lo schienale (una sorta di riduttore, ndr) che le permette di fare a meno del busto. Cosi', posso agganciare direttamente quello sulla bicicletta e lei non deve indossare quel corpetto che la fa sudare". Ora, col passare dei giorni, stanno aumentando gli accessori: "Ho messo il parafango, il portapacchi, i fari anteriori e posteriori e un campanello che, quando lo suono, la fa tanto ridere. Qualche giorno fa, poi, ho visto una macchina di San Marino targata 'Bello': cosi', ho deciso di mettere anch'io la targa alla tribici, con scritto 'Elena'. Anche stasera usciremo, mia moglie con la sua bici, io ed Elena con la nostra. E andremo a spasso, con lei che ridera' contenta".
(Wel/ Dire)