"IN SOMALIA IL 60% DEGLI SFOLLATI E' COMPOSTO DA BAMBINI".
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 24 lug. - A un anno di distanza dalla dichiarazione di carestia da parte delle Nazioni Unite, in due regioni del Sud della Somalia e in tutto il Corno D'Africa sono ancora 8 milioni le persone che hanno bisogno di aiuto.
Scarsita' di piogge, accesso limitato all'acqua e conflitti sono state le di questa crisi che ha colpito oltre 13 milioni di persone. Lo straordinario supporto internazionale insieme ad una stagione delle piogge favorevole ha contribuito a salvarne molte. Tuttavia, la crisi e' ben lontana dall'esser terminata.
"I nostri interventi hanno salvato milioni di bambini, ma per tanti altri ancora il pericolo non e' passato", ha dichiarato Elhadji As Sy, direttore regionale dell'Unicef per l'Africa orientale e meridionale. "Per i bambini l'emergenza continua. C'e' ancora bisogno di aiuto per fermare questa crisi e dobbiamo collaborare ancor piu' strettamente con le comunita' per aumentare le loro capacita' di resistenza a nuovi e probabili futuri scenari di crisi".
Tra luglio e dicembre 2011 sono state consegnate circa 63.000 tonnellate di aiuti umanitari, la meta' delle quali alimenti terapeutici. Ad oggi, in tutta la regione circa un milione di bambini ha ricevuto cure contro la malnutrizione. Per rafforzare ulteriormente la capacita' di risposta alla crisi, l'Unicef sta integrando nei Programmi di Sviluppo ed Emergenza un piano per la riduzione dei rischi legati a disastri naturali.
Un terzo della popolazione, 2,5 milioni di persone, hanno ancora bisogno di aiuti d'emergenza. La Somalia rimane il paese piu' colpito. In alcune regioni del Sud, un bambino su cinque soffre di malnutrizione acuta. In Kenya sono 2,2 i milioni di persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria, cosi' come in Etiopia altri 3,2. Attualmente, nei tre paesi la malnutrizione continua ad essere uno dei problemi principiali che colpisce circa 900.000 bambini. La crisi ha costretto migliaia di persone a lasciare le proprie case. Ci sono ancora piu' di 626.000 rifugiati somali in Kenya ed Etiopia.
All'interno della Somalia, piu' di un milione di persone sono sfollate, quasi il 60% sono bambini. La situazione potrebbe peggiorare nel sud della Somalia, dove la malnutrizione acuta tra i bambini sotto i cinque anni in alcune zone e' quasi il doppio della soglia di emergenza. "Tradizionali meccanismi di adattamento sono al limite per molte comunita', alle quali dobbiamo ad offrire un ulteriore sostegno per riprendersi al meglio ed uscire da questa crisi", ha dichiarato Sy. "Abbiamo bisogno di preservare i traguardi duramente conquistati e investire nei bambini di oggi per prevenire che crisi simili si ripetano in futuro".
L'Unicef, nel 2011, ha ricevuto per la crisi del Corno d'Africa un generoso sostegno da parte dei donatori: 396 milioni di dollari che hanno consentito di ampliare la risposta all'emergenza nelle zone della Somalia, Kenya, Etiopia e Gibuti colpite dalla carestia. Sono necessari altri 273 milioni di dollari per il 2012 perche' la crisi nel Corno d'Africa possa terminare.
(Wel/ Dire)