UNHCR: STRANIERI NON ACCOMPAGNATI, GOVERNARE FENOMENO IN AUMENTO
"PRESENZA MASSICCIA, INTEGRARE ESPERIENZE INTEGRAZIONE DEI VARI PAESI.
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 24 lug. - "E' necessaria un'ulteriore integrazione delle esperienze presenti anche in altri paesi, come Francia e Grecia, perche' attraverso la conoscenza dei diversi sistemi possano essere migliorate le condizioni dei minori stranieri non accompagnati. Mettere a sistema questo tipo di esperienze ci aiutera' a realizzare un percorso utile soprattutto nell'interesse dei minori". Cosi' Angela Pria, prefetto e capo del dipartimento per le Liberta' Civili e Immigrazione in Italia del ministero dell'Interno durante la presentazione del progetto "Protecting Children On The Move", i cui risultati sono stati presentati questa mattina a Roma dall'Alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati (Unhcr).
Per Pria, progetti di questo tipo sono utili per "governare un fenomeno che sta aumentando sempre di piu'. Lo scorso anno abbiamo avuto una presenza massiccia di minori stranieri non accompagnati che hanno realizzato dei percorsi, ma che nel corso dell'anno poi si sono un po' persi". Un fenomeno, spiega Pria, che va conosciuto meglio per poter predisporre risposte migliori a favore dei minori non accompagnati. "Quando parliamo di minori dobbiamo immaginare che il target non e' di 12 anni, ma parliamo di minori la cui eta' e' borderline rispetto al raggiungimento della maggiore eta'- ha aggiunto- L'attenzione, quindi, va rivolta maggiormente a loro ed e' determinata dal fatto che le garanzie che ricevono sul paese dove arrivano devono mettere in condizione di passare da una condizione di minore ad una condizione di adulto con dei riconoscimenti specifici".
Secondo Pria, inoltre, occorre una maggiore cooperazione tra Paesi soprattutto per appianare le differenze di intervento.
"Mancano alcuni completamenti - ha spiegato -, penso al diverso sistema sul riconoscimento dei familiari che esiste in Italia, che non facilita i minori a raggiungere altri loro parenti presso altri Paesi". Una necessita' dettata proprio dai casi concreti.
"Sappiamo che sul nostro territorio- ha spiegato Pria- chi arriva spesso non vuole rimanere, quindi diventano invisibili, in alcune circostanze anche per scelta, perche' sanno bene che una volta identificati e fotosegnalati attraverso i vari sistemi, poi, tornano da noi". Delle esperienze italiane di accoglienza dei minori non accompagnati ha parlato anche il direttore del dipartimento per la Solidarieta' sociale del ministero della Salute greco, Vagia Tsakatara. "In Grecia non abbiamo strutture sufficienti per rispondere a tutte le necessita'- ha spiegato- ma vogliamo trarre insegnamento da quello che abbiamo visto in Italia. Abbiamo potuto visitare il centro per i minori afgani di Intersos e faremo del nostro meglio per realizzare strutture come il Civico zero, per diminuire la sofferenza dei minori che sono esposti a situazioni di grandissimo pericolo".
(Wel/ Dire)
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