(DIRE - Notiziario minori) Roma, 13 lug. - "Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Dsm) e' strutturato secondo una strategia di marketing ben precisa.
Ripropone ricerche condotte da istituti americani sponsorizzati da case farmaceutiche, facendo sorgere cosi' una sorta di dubbio di imparzialita' e un evidente conflitto di interesse poiche' mette in risalto quelle patologie che implicano trattamenti farmacologici". Cosi' Giorgio Nardone, psicoterapeuta e cofondatore con Paul Watzlawick del Centro di Terapia Strategica di Arezzo, ha commentato in un'intervista all'agenzia di stampa Dire il Dsm, la cui prossima pubblicazione e' prevista per maggio 2013. "Questa e' una pratica che- ha aggiunto il professore- si protrae dagli anni '90, ovvero negli ultimi tre Dsm, rendendo lo psicofarmaco un business sempre piu' appetibile".
Fatto "ancor piu' grave- per Nardone- e' che la stragrande maggioranza dei disturbi elencati nel Dsm 5 possono essere trattati dal punto di vista psicoterapeutico senza utilizzare alcun farmaco, lo abbiamo dimostrato negli ultimi 25 anni attraverso pubblicazioni di ogni tipo". Il noto psicoterapeuta mette in discussione anche "la scientificita'" del testo, poiche' "la normalita' statistica non e' la normalita' scientifica, non distinguendo il sano dall'insano". Le diagnosi di tipo statistico "non sono affidabili come si pensa. Infatti, una novita' tutta comica del Dsm 5- ha precisato- e' l'aver introdotto la sindrome di ipersex, che dovrebbe riguardare tutti gli over 40 che fanno sesso piu' di 3 volte la settimana".
Ma oltre "le note divertenti che hanno riempito anche le pagine del Time degli scorsi mesi, un altro allarme deriva dall'aver incluso sempre nel Manuale i disturbi psicotici subclinici che- ha spiegato il professore- potrebbero colpire anche persone 'normali' pur non sapendolo. Insomma, potremmo essere tutti psicotici. Quest'ultimo disturbo e' un'invenzione per somministrare farmaci, come a suo tempo valse per gli antidepressivi e come adesso vale per la sindrome di iperattivita' Adhd, la cui inclusione nel Dsm serve per giustificare l'uso di psicofarmaci sui bambini, facendo tornare di moda il Ritalin".
Questo Manuale "sarebbe un bene se venisse compreso come una classificazione che metta d'accordo studiosi che vanno dalla psicologia alla psichiatria, non deve essere inteso come una Bibbia. La chiave quantitativa definisce le classi di patologie, pero' rimane il grande problema: invece di adottare criteri scientifici ha adottato criteri commerciali, essendo strutturato su ricerche commissionate da case farmaceutiche". Tale dipendenza ha comportato "l'invenzione di diagnosi che creano necessita' di una cura, dimenticando ogni criterio di buonsenso che, al contrario, prescrive il principio secondo cui su una persona invalidata bisogna intervenire prima con terapie meno rischiose. I farmaci devono essere prescritti solo in ultima istanza- ha concluso Nardone- non bisogna sparare con i cannoni i moscerini". (Wel/ Dire)