FONDAZIONE CASSA RISPARMIO E IMPRESA SOSTENGONO COMUNE MODENESE.
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 10 lug. - Un modulo prefabbricato in legno per consentire ad un'ottantina di bambini di San Possidonio, Comune terremotato in provincia di Modena, di riprendere regolarmente la materna e il nido gia' a settembre. E' l'iniziativa messa in campo dalla Fondazione Cassa di risparmio di Imola e dall'azienda specializzata Imola legno, che si sono fatte carico a meta' dell'investimento tra i 100.000 ed i 110.000 euro richiesto dall'operazione (patrocinata dal Comune di Imola).
"Altre Fondazioni stanno pensando a cosa fare, noi abbiamo deciso di partire subito- sottolinea il presidente della Fondazione Cassa di risparmio, Sergio Santi, in conferenza stampa- perche' e' meglio rischiare di fare una cosa sbagliata subito che una giusta quando ormai e' troppo tardi". Del resto, "appena si capira' come poter procedere con la ricostruzione- aggiunge Sarti- si fara' in fretta, perche' in quei territori c'e' voglia di fare". Da Palazzo Sersanti, non a caso, le iniziative in favore dei cittadini di San Possidonio sono partite subito dopo le scosse di fine maggio con l'invio di 40 tende (per una spesa di 5.000 euro). A questo primo intervento si sono aggiunti 25.000 per il fondo nazionale delle Fondazioni (che ha raccolto sei milioni di euro), altrettanti per quello regionale (altri sei milioni) e 15.000 euro per la Diocesi di Carpi. Lungo questo percorso, con San Possidonio si e' creato una sorta di gemellaggio che vede coinvolta anche la Diocesi imolese. La Curia, ad oggi, ha raccolto circa 30.000 euro "a cui si aggiungono altri 10.000 euro- spiega il vescovo Tommaso Ghirelli- che sono arrivati direttamente nelle mani del vescovo di Carpi". Il quale, ricorda Ghirelli, deve fare i conti con 23 chiese crollate del tutto o parzialmente (25 quelle di Modena, 10 a Reggio, tre a Bologna e 60 a Ferrara).
"Non parliamo solo di edifici di culto ma di edifici con un valore artistico e sociale", commenta Ghirelli, sottolineando che "con una certa fretta si era cominciato ad abbattere campanili ma vedo che ci si e' fermati, forse perche' qualcuno ha fatto notare che non si tratta di elementi solo funzionali". Soddisfatto dell'iniziativa presentata oggi anche il sindaco di Imola, Daniele Manca. "La collaborazione tra le Diocesi, le amministrazioni, le imprese e le Fondazioni- afferma il primo cittadino- e' la premessa di un lavoro non di immagine ma di sostanza". Non a caso l'impegno di Fondazione e Imola legno e' rivolto alla scuola: infatti "creare le condizioni per dare fututo e speranza ai bambini- commenta Manca- e' un punto di partenza ineludibile".
Silvia Poli, amministratore delegato di Imola legno, parla di un vero e proprio "matrimonio" che unisce diversi soggetti nell'ambito di una "cultura del fare che e' tipica del nostro territorio". Nel caso specifico, la scelta di un modulo prefabbricato in legno (182 metri quadrati con quattro aule e due bagni) e' stata dettata dalla volonta' di accorciare al massimo i tempi: "Siamo convinti sia la scelta giusta per soddisfare le esigenze dei bambini e permettere loro di riprendere una vita normale", sottolinea Poli. Da Imola, dunque, arriva un sostegno che rappresenta di certo un sostegno concreto per San Possidonio: con il terremoto, infatti, il Comune modenese ha perso sia le scuole dell'infanzia che quelle elementari e medie (oltre alla palestra, al magazzino comunale, alla chiesa, al teatro della parrocchia e al complesso di villa Varini). A questo si aggiungono le strutture produttive quasi tutte inagibili ed un terzo dei residenti destinato a restare senza casa per un periodo medio-lungo, dai sei mesi ai tre anni.
Il modulo inviato da Imola, in pratica, verra' utilizzato per ampliare la materna della parrocchia cosi' da ripartire, a settembre, con un unico plesso in grado di ospitare anche i circa 80 bambini della materna statale e del nido comunale. "Il terremoto ci ha cambiato la vita dalla sera alla mattina", commenta il sindaco Rudi Accorsi, ma "vedere Comuni, imprese e societa' che fanno quadrato per sostenerci e' qualcosa che va al di la' del bene materiale stesso".
Intanto, pero', gli aiuti concreti sono inevitabilmente ben accetti. "Di risorse dallo Stato non ne sono ancora arrivate e stiamo facendo quello che possiamo con il nostro bilancio", mette in chiaro Accorsi.
(Wel/ Dire)