(DIRE) Roma, 6 lug. - Trascorrere un periodo di studio all'estero, che siano le 4 settimane del programma estivo o l'intero anno scolastico, e' un obiettivo sempre piu' ambito dagli studenti delle scuole superiori italiane. Quest'anno sono pervenute solo ad Intercultura oltre 5.000 domande per accedere alle selezioni, mentre l'istituto di ricerca Ipsos ha stimato che nel 2011 sono stati 4.700 gli adolescenti all'estero per studio durante l'anno scolastico, con un aumento del 34% in soli due anni (fonte: Osservatorio nazionale sull'internazionalizzazione delle scuole e la mobilita' studentesca www.scuoleinternazionali.org).
Certo, si tratta di un fenomeno ancora di nicchia, anche a causa dell'assenza di una certezza circa l'attuazione di meccanismi di premio per l'esperienza fatta e la generale condivisione delle difficolta' incontrate dagli studenti al momento del loro rientro nel riallinearsi con i programmi svolti dai compagni. Infatti se l'esperienza all'estero comporta nel 39% dei casi un aumento dei crediti scolastici, solo nel 21% incide sul voto di maturita', mentre per il 30% non pesa direttamente in alcun modo. Aumenta soprattutto, nel corso degli anni, l'atteggiamento favorevole da parte sia di presidi che dei docenti, spesso additati, anche ingiustamente, come coloro che bocciano l'esperienza individuale all'estero.
(Wel/ Dire)