(DIRE - Notiziario minori) Roma, 6 lug. - II compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Firenze ha eseguito nei giorni scorsi diciotto perquisizioni locali e personali denunciando venti soggetti, tre dei quali in stato di arresto, per la detenzione di ingente quantitativo di materiale video e foto prodotto attraverso lo sfruttamento di minori.
In particolare, e' stata accertata la presenza di materiale pedopornografico a seguito delle indagini che si sono sviluppate dopo la segnalazione ricevuta da un utente, il quale riferiva di aver avuto una sessione di chat sul sito www.77chat.com. La successiva attivita' sottocopertura portata a termine con il monitoraggio ha permesso di individuare e identificare utenti che in piu' sessioni e costantemente nell'arco temporale monitorato, si connettevano al solo fine di acquisire la tipologia di file descritta e quindi catalogarla e custodirla.
L'attivita' ha coinvolto nella sua fase finale i Compartimenti di Bologna, Catania, Milano, Venezia, Roma e Torino nonche' le Sezioni di Reggio Emilia, Sassari, Varese, Vicenza, Siracusa, Caserta e Macerata, con il necessario coordinamento degli uffici centrali del servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni in Roma. Le perquisizioni, tutte terminate con il sequestro del relativo materiale hardware utilizzato per la commissione del reato, ha anche permesso in tre casi di poter applicare la misura dell'arresto nella flagranza del reato in considerazione della particolare gravita del fatto e della personalita' del soggetto sottoposto alla misura, nonche' per la quantita' e la qualita' del materiale video rinvenuto.
I video e le immagini sequestrate riguardano per la maggior parte ragazzi in eta' adolescenziale e bambini in tenera eta', anche al di sotto dei 5 anni, intenti a compiere espliciti atti sessuali con adulti e coetanei. Tali immagini saranno catalogate ed inviate presso il l'area Analisi file e identificazione minori del Centro nazionale contrasto pedopornografia online (Cncpo) per poi essere selezionate ed inviate presso la banca dati Interpol di Lione.
(Wel/ Dire)