"ITALIA POCO ATTENTA, INTANTO AUMENTA NUMERO BAMBINI POVERI".
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 29 giu. - "L'Italia si dimostra ancora poco attenta all'infanzia: continuano a diminuire i fondi ad essa dedicati, e di contro aumenta il numero dei minori poveri, soprattutto nelle regioni del Sud Italia". A rilevarlo e' il Rapporto di monitoraggio sullo stato di attuazione delle Raccomandazioni del consiglio Onu per i diritti umani a cura del Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani, composto da 86 ong e associazioni della societa' civile italiana (vedi lancio precedente).
Il taglio delle risorse destinate all'infanzia e all'adolescenza e la mancanza di strumenti perequativi a livello nazionale, come i livelli essenziali delle prestazioni sociali, aumentano la discriminazione a livello regionale e non garantiscano a tutti i bambini uguale accesso ai propri diritti. Inoltre, il Rapporto esprime forte preoccupazione per la cancellazione del Fondo Nazionale Straordinario per i Servizi Socio educativi per la prima infanzia e per la mancata previsione delle allocazioni delle risorse per il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali. E ancora, il Piano Nazionale Infanzia e Adolescenza 2010/2011, promulgato dopo sette anni di attesa nel gennaio 2011, non prevede alcuna copertura finanziaria. Si evidenzia inoltre la difficolta' in Italia di riuscire a capire come e dove vengono allocate le risorse dedicate ai minori e agli adolescentie quali saranno gli effetti delle leggi e delle manovre economiche nazionali e degli interventi a livello regionale e degli enti locali.
Come nel precedente Rapporto di monitoraggio, si evidenzia anche quest'anno la mancata riforma della giustizia minorile. Non e', infatti, ancora stata adottata una legge di ordinamento penitenziario minorile, che ripensi la funzione della pena con riferimento al minore e finalizzata a ridurre il ricorso alla carcerazione e a trasformare il ruolo e il funzionamento degli Istituti penali minorili.Inoltre, in Italia continua a mancare un sistema di raccolta dati centrato sui minorenni che sia rappresentativo ed uniforme tra le varie regioni in modo che i dati possano essere comparabili e aggiornati puntualmente. In particolare, si segnala la mancanza di dati certi su alcune questioni specifiche: per il contrasto della pedofilia e pornografia minorile, i minori adottabili e per i minori fuori dalla famiglia, la cui modalita' di raccolta dati - frammentaria e disomogenea - rende difficile la costruzione di un sistema informativo nazionale. Non esiste infine un sistema nazionale di raccolta e analisi dei dati sulla violenza e maltrattamento dei minori e sui bambini con disabilita', inclusi quelli di eta' compresa dai 0 ai 6 anni.
Per quanto riguarda il contrasto alla violenza nei confronti dei minori non si riscontra nessun miglioramento degli interventi a largo raggio per la prevenzione, la rilevazione e la cura della violenza assistita e l'introduzione del divieto di punizioni fisiche e umilianti nei confronti dei minori in ambito familiare. (Wel/ Dire)