SAVE THE CHILDREN: TEENAGER, GRAVIDANZA PRIMA CAUSA MORTE AL MONDO
UN MILIONE DI LORO MUORE, SI AMMALA O SUBISCE DANNI PER IL PARTO.
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 29 giu. - La gravidanza e' la principale causa di morte al mondo per le teenager: un milione di loro ogni anno muore, subisce danni permanenti, si ammala o ha gravi infezioni a causa della gravidanza e del parto. Questi alcuni degli allarmanti dati lanciati da Save the Children nel rapporto "Il diritto di ogni donna. La pianificazione familiare come strumento di lotta alla mortalita' infantile", in cui si evidenzia che una ragazza con meno di 15 anni rischia fino a 5 volte di piu' di perdere la vita durante la gravidanza rispetto ad una ventenne. Eppure a livello globale, 1 ragazza su 5 partorisce prima di aver compiuto 18 anni. Anche i bambini nati da madri troppo giovani sono a rischio: sono circa 1 milione i bambini figli di adolescenti che muoiono ogni anno. E sempre ogni anno 10 milioni di ragazzine vengono date in moglie prima di compiere 18 anni, circa 25 mila al giorno. Ma se in alcuni paesi il matrimonio precoce e la conseguente gravidanza in tenera eta' sono normali, non e' normale per il loro fisico ancora immaturo dare alla luce un figlio. Il rischio di mortalita' materna per una ragazzina di 15 anni e' di 1 su 150 nei paesi in via di sviluppo - contro un rapporto di 1 su 3.800 nei paesi ricchi.
"Le giovani mamme sono spesso povere - sottolinea il rapporto - con una scarsa educazione e vivono nelle aree rurali. La contraccezione non e' accessibile e, anche quando lo e', risulta spesso troppo costosa per molte ragazze e donne. Altre hanno preconcetti sull'utilizzo della contraccezione, dovuti spesso a barriere culturali e sociali o a falsi miti sugli effetti collaterali". Secondo un sondaggio condotto a livello nazionale in Nigeria, almeno un terzo delle donne pensa che l'utilizzo di alcuni metodi contraccettivi possa causare infertilita', mentre i dottori in Uganda spesso si scontrano con la convinzione di molte donne secondo le quali utilizzare la moderna contraccezione causi il cancro o terribili malformazioni nei figli che arriveranno dopo. Spesso le gravidanze indesiderate sono il frutto di rapporti sessuali forzati, anche in seno alla stessa famiglia, che in alcuni paesi rappresentano in media il 30%, e che va dal 24% nelle aree rurali del Peru', al 28% in Tanzania, dal 30% nelle aree rurali del Bangladesh, per arrivare addirittura al 40% nell'Africa meridionale. Sono 222 milioni le donne al mondo che non vogliono avere figli e non hanno attualmente accesso alla contraccezione. "Sono chiaramente i paesi con piu' alta densita' demografica - evidenzia Save the Children - soprattutto nell'Asia Meridionale, ad avere i livelli numerici piu' alti: ben 64 milioni di donne in India, 15 milioni in Pakistan e 10 milioni in Bangladesh vorrebbero avere accesso alla contraccezione. In Africa, il paese che a livello numerico guida la classifica e' la Nigeria, con 10 milioni di donne che vorrebbero 'controllare la propria fertilita'', mentre a livello percentuale in Uganda il 41% delle donne vorrebbe avere questa possibilita'. Anche nell'Africa meridionale si registrano alte percentuali di donne che vorrebbero pianificare la nascita dei propri figli, ma non usano la contraccezione: il 32% in Senegal, il 32% in Mauritania e il 31% in Mali".
Solo quest'anno, nei paesi in via di sviluppo si sono registrati 80 milioni di gravidanze indesiderate o non programmate. "Assicurare la contraccezione a livello globale - avverte il rapporto - potrebbe prevenire il 30% delle morti materne e il 20% di quelle neonatali nei paesi in via di sviluppo, salvando potenzialmente 649 mila vite all'anno.
Maggiori intervalli di tempo tra un parto e l'altro - fino a quello auspicabile di 36 mesi tra parto e successive concepimento - potrebbero addirittura prevenire la morte di 1 milione e 800 mila bambini l'anno che perdono la vita prima di compiere 5 anni, pari a quasi il 25% della mortalita' infantile totale". Il problema di "bambine che mettono al mondo bambini e muoiono per questo, perche' il loro fisico e' troppo immaturo per partorire, e' un vero e proprio scandalo- commenta Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia- Una tragedia senza voce non solo per quelle ragazze che muoiono dando alla luce i propri figli, ma anche per i bambini stessi, perche' un bambino nato da una madre con meno di 18 anni ha il 60% di probabilita' in piu' di morire".
Il prossimo 11 luglio, i leader mondiali si riuniranno a Londra per un summit internazionale sulla pianificazione familiare, promosso dal Governo inglese e dalla Fondazione Bill e Melinda Gates. Save the Children - impegnata in tutto il mondo nella lotta contro la mortalita' infantile con la propria campagna Every One - chiede loro di impegnarsi attivamente affinche' venga aumentata la disponibilita' di contraccezione a livello globale e di agire "affinche' le ragazze e le donne abbiano la possibilita' di decidere se e quando avere un figlio e quanti averne". Inoltre l'Organizzazione chiede che ogni donna possa avere accesso alla pianificazione familiare, che i diritti delle donne siano sanciti e tutelati dalla legge. Inoltre chiede che vi siano "maggiori investimenti per assicurare l'educazione alle donne, nonche' per aumentare il numero di operatori sanitari. La pianificazione familiare nei paesi in via di sviluppo e' molto di piu' di una scelta di vita: da essa dipende la sopravvivenza di milioni di bambini, senza contare che per ogni euro investito in pianificazione familiare, se ne risparmierebbero 4 che altrimenti dovranno essere spesi per curare complicazioni legate alla gravidanza o il parto", conclude Neri. Il rapporto completo di Save the Children e' scaricabile al link: www.savethechildren.it/pubblicazioni (www.redattoresociale.it) (Wel/ Dire)
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