A 1 MESE DA ATTENTATO MINISTERO PUBBLICA PAROLE STUDENTI-GENITORI
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 19 giu. - Le piu' colorate sono quelle inviate dagli alunni della Scuola Primaria "G. Colasanti" di Ceprano, in provincia di Frosinone. Su cartoncino le parole di Sara, Luna e Lucrezia. E poi quelle di Francesco, Gabriele, Federico, Simone, Mirko, Daniele, Martina, Valentina, Riccardo, Denise, Samantha, Giovanni, Ledion, Miriam. Pensieri, riflessioni, speranze e timori incastonati tra fiori, stelle, farfalle. Ma soprattutto, bandiere tricolori. E cuori di colore bianco, rosso e verde. A testimoniare, come scrive Sara tra i contorni del suo cuore tricolore, che l'Italia sono loro. Un Paese unito che si ritrova nel ricordo e si stringe attorno agli studenti di Brindisi, ai compagni di Melissa e ai suoi genitori.
Ad un mese dall'attentato alla scuola "Morvillo-Falcone" di Brindisi, sono centinaia le risposte pervenute dagli studenti di tutta Italia alla lettera che il ministro Profumo ha inviato a tutte le scuole poche ore dopo l'esplosione che ha ucciso, la mattina del 19 maggio, Melissa Bassi. Ma non sono solo gli alunni di Ceprano ad aver inviato al ministro Profumo la propria testimonianza di affetto nei confronti della giovane studentessa scomparsa. Ad essi si aggiungono gli studenti di Matera, Davide e Tatiana di Pozzuoli, gli studenti del liceo Chiabrera-Martini di Savona, gli alunni dell'Istituto comprensivo "A. Vespucci" di Vibo Valentia, i quattordici bambini della scuola primaria di Vezzi Portio, un piccolo Comune anch'esso in provincia di Savona, i ragazzi della Scuola media statale di Domodossola, gli studenti della Provincia di Catania, i ragazzi della terza media dell'Istituto Pio XII di Roma e gli alunni della Primaria "De Amicis" di Semerate, in provincia di Varese. E poi c'e' Chiara, di 17 anni, che pur ringraziando il ministro per le sue parole non nasconde tutta le sua comprensibile perplessita' sulle reali capacita' delle istituzioni di tranquillizzare gli studenti e renderli sicuri. In ogni caso, e' tanta la voglia di "andare avanti", come scrivono gli alunni della II A della Scuola Media di Veroli, in provincia di Frosinone. La proposta, simbolica, di cambiare per un giorno il nome di tutte le scuole d'Italia e intitolarle "Morvillo-Falcone" arriva da Arezzo, dagli studenti del Liceo "Francesco Redi". E cosi' il 26 maggio, ad una settimana dall'attentato, l'intestazione del Liceo e' cambiata nella home page dell'istituto. E l'esempio dei ragazzi del "Redi" e' stato seguito poi anche da altri istituti toscani come il Liceo "Citta' di Piero" di Sansepolcro, l'ISIS "B. Varchi" di Montevarchi, gli istituti "Piero della Francesca" di Arezzo e "Dante Alighieri" di Castiglion Fiorentino, il Liceo Classico Petrarca e l'ITIS "Galileo Galilei" di Arezzo. Ma un enorme drappo con la scritta "Oggi anche noi ci chiamiamo Istituto Morvillo-Falcone" e' apparso anche in Veneto, a Rovigo, preparato dagli studenti dell'Istituto "G. Marchesini". Tanto coinvolgimento anche da parte degli studenti della scuola media "A. Vivaldi" di Montegrotto Terme, in provincia di Padova. Da parte loro, non solo una lettera al ministro, ma anche una raccolta firme, un enorme cartellone dedicato a Melissa e una poesia che potete leggere tra le altre immagini che pubblichiamo sul nostro sito. E ancora, le e-mail dei genitori, come quella di Stefania da Roma e di Cristina da Milano, che racconta di suo figlio, studente di terza media, e della sua volonta' di andare a scuola, il lunedi' seguente, con un segno di lutto. Senza dimenticare le lettere e i telegrammi dei tanti insegnanti e dirigenti scolastici, tra cui quella di Clara insegnante proprio di Mesagne, che in un momento cosi' difficile hanno trovato un'ulteriore conferma di quanto importante sia per i piu' giovani e per il Paese l'impegno profuso ogni giorno tra i banchi. Un lavoro, scrive Brunetta, insegnante di Treviso, nel quale lasciare ai bambini "quanti piu' semini possibile". E aspettare che lentamente germoglino.
(Wel/ Dire)