(DIRE - Notiziario minori) Roma, 12 giu. - "Il 40% dei disoccupati in tutto il mondo sono giovani, un dato che non puo' essere separato dai 215 milioni di bambini coinvolti nel lavoro minorile". Inoltre, dei 215 milioni di bambini lavoratori, 115 sono coinvolti in mansioni pericolose.
A sostenerlo e' Joanne Dunn dell'Unicef, in occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile. "Oggi giovani disoccupati o impiegati in modo inadeguato sono in genere bambini lavoratori, la cui educazione, salute e benessere sono stati compromessi in modo permanente. Il lavoro minorile crea svantaggi ai lavoratori per tutta la vita e rafforza cicli intergenerazionali di poverta', discriminazione e iniquita'". "Il lavoro minorile mina sistematicamente i progressi per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Osm) per ridurre la poverta', l'istruzione, l'Hiv/Aids e la disuguaglianza di genere. Se non riusciremo a sconfiggere il lavoro minorile, non raggiungeremo l'Osm e non riusciremo a sostenere il diritto umano dei bambini alla protezione e a un futuro migliore", ha concluso Joanne Dunn.
(Wel/ Dire)