(DIRE - Notiziario minori) Roma, 5 giu. - "Aumento della poverta', della dispersione scolastica, del lavoro minorile e dell'esclusione sociale". Sono i "drammatici effetti" della crisi e del "progressivo calo di risorse destinate alle politiche per l'infanzia e l'adolescenza, che sta soffocando i diritti di molti bambini d'Italia". E' quanto emerge dal 5° Rapporto di aggiornamento sulla Convenzione Onu sui diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza.
Soprattutto "mancano dati certi: persiste infatti la carenza di un sistema di raccolta dati, rappresentativi e uniformi tra le varie Regioni, per la misurazione di diversi fenomeni che riguardano i minori, come pedofilia e pornografia, condizioni di adottabilita', sulla violenza, sul maltrattamento dei bambini, sui minori con disabilita', inclusi quelli in eta' compresa tra 0 e 6 anni e sui minori fuori dalla famiglia". In questo caso la modalita' di raccolta dati, cosi' "frammentata e disomogenea a livello nazionale, porta ad una scarsa comparabilita' delle informazioni, comparabilita' invece necessaria per rendere effettivo ed esigibile al minore il diritto alla famiglia, garantendo un serio monitoraggio della situazione dei minori stessi". Quel che e' certo e' che in Italia sono 1.876.000 in minori in condizioni di poverta' relativa, di cui 1.227.000 al Sud.
Secondo Arianna Saulini, portavoce del Gruppo Crc (che riunisce 85 associazioni e organizzazioni del terzo settore), la quale questa mattina ha illustrato il Rapporto alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Elsa Fornero, e del Garante per i diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, Vincenzo Spadafora, "la mancanza di una visione chiara degli investimenti per l'infanzia e all'adolescenza e l'assenza di fondi per l'implementazione del Piano Nazionale Infanzia aumentano il disagio di molti minori del nostro Paese".
Tra gli aspetti analizzati dal 5° Rapporto, emerge che il nostro Paese si colloca "ai primi posti in Europa" per dispersione scolastica e incremento della poverta' e "supera la media dell'Ue per minori a rischio poverta' o esclusione sociale. Sono 1.876.000 in minori in condizioni di poverta' relativa, di cui 1.227.000 al Sud, ai quali si aggiungono 359mila bambini che nel Meridione vivono in condizioni di poverta' assoluta, cioe' non dispongono di beni essenziali per il conseguimento di standard di vita minimamente accettabili".
Per Saulini "poverta' infantile, dispersione scolastica, lavoro minorile, peggioramento delle condizioni di salute e violenza sono fenomeni connessi. La mancanza di strategie condivise e coordinate che stabiliscano priorita', impegni concreti e modalita' di finanziamento per contrastare questi fenomeni aggrava il quadro". "Come network ci impegneremo a collaborare in modo da arrivare al prossimo appuntamento con il Comitato Onu con un quadro delle politiche per l'infanzia e l'adolescenza piu' conforme alla Convenzione e soprattutto- ha concluso- avendo risolto alcune delle criticita' piu' rilevanti del nostro sistema".
(Wel/ Dire)