(DIRE - Notiziario minori) Roma, 1 giu. - E' stato presentato oggi a Roma, in occasione della Giornata del Bambino, il workshop, organizzato da Salvamamme e l'associazione Romeni in Italia, per analizzare il problema degli 'orfani bianchi', i bambini lasciati lontani dalle proprie famiglie che lavorano in Italia. Secondo stime sarebbero 350.000 i bambini rimasti in Romania che sono stati lasciati soli dai genitori andati a lavorare all'estero. Inoltre, e' stato calcolato che 400.000 avrebbero sperimentato, per un periodo della loro vita, la partenza di un genitore all'estero. In totale su 5 milioni di bambini romeni, 750.000 sono stati lasciati in patria dai propri genitori partiti in cerca di fortuna. Si calcola che in Romania vi siano almeno 40.000 bambini figli di lavoratori rumeni a Roma.
All'incontro hanno partecipato, tra gli altri, Roberta Angelilli, vicepresidente del Parlamento Europeo, Federico Rocca, delegato del sindaco di Roma Capitale ai rapporti con le Istituzioni Europee ed i cittadini comunitari, Oana Liscan, Ambasciata della Romania in Italia - secondo segretario rapporti con la comunita' romena, Grazia Passeri, presidente di Salvamamme, Eugen Terteleac, dell'associazione Romeni in Italia, Vincenzo Mastronardi, psichiatra e titolare della Cattedra di Psicopatologia Forense alla Sapienza di Roma, l'avvocato Erminia Cozza, presidente del Centro Studi 'Salvamamme Family Support', lo psicologo Adrian Ianku.
Secondo Angelilli "il tema degli orfani bianchi va affrontato a livello europeo, e' un fenomeno che per le sue proporzioni deve essere studiato ed analizzato profondamente. Di recente ho proposto in Europa un progetto pilota per raccogliere piu' dati possibili, per capire come si sviluppa il fenomeno e quali sono le conseguenze economiche e sociali. Al momento solo le associazioni si sono occupate di questo tema, manca l'intervento delle Istituzioni che intendiamo colmare con questo progetto che avra' l'obiettivo di conoscere per mettere in atto strategie adeguate".
In concreto, 'Salvamamme' e Romeni in Italia intende mettere in atto interventi con incidenza diretta sulle situazioni emerse, tra le iniziative: sostenere l'ambientazione nel nuovo Paese dei figli dopo l'eventuale ricongiunzione familiare; sollecitare i sindaci dei comuni di origine per collaborazioni di ordine tecnico e per creare comitati locali a sostegno dei figli rimasti in patria; coinvolgere le grandi realta' associative; erigere comitati possibilmente bi-nazionali e sotto l'egida di un coordinamento nazionale.
Il tavolo di lavoro ha offerto la possibilita' di raccontare anche alcune storie di sofferenza, come quella di Maria, una donna emigrata con il marito, e che ha dovuto lasciare le sue due bambine in patria affidate alla suocera, donna violenta e instabile, che non era in grado di sorvegliarle e che chiedeva con urgenza denaro per mantenerle. 'Salvamamme' e' riuscita a trovare un lavoro a questa donna presso una famiglia, cio' le ha permesso di recuperare la somma di cui aveva bisogno.
(Wel/ Dire)