(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 24 gen. - Visita della
guardasigilli Paola Severino nel capoluogo toscano, in occasione
dell'inaugurazione del Nuovo Palazzo di giustizia e del Nuovo
complesso penitenziario di Firenze Sollicciano. Al termine della
visita al carcere di Sollicciano, il ministro Severino si e'
confrontata con i giornalisti nel Giardino degli incontri della
struttura penitenziaria fiorentina. "Un uomo in carcere e' un
uomo sofferente che deve essere rispettato - ha affermato il
ministro -. Oggi il carcere e' una tortura, piu' di quanto non
sia la detenzione stessa, che deve comunque portare alla
rieducazione. Vogliamo intraprendere un cammino che vuole mettere
insieme piccole misure che complessivamente potrebbero dare
sollievo ai detenuti. E questo perche' il carcere deve essere un
luogo di redenzione e non di inutile sofferenza".
PENE ALTERNATIVE: Per la Severino, la detenzione deve essere
l'ultima spiaggia, "l'estrema ratio quando non si possono piu'
percorrere le altre strade. Vogliamo un rovesciamento di
proporzioni. Vogliamo riservare il carcere solo quando l'esigenza
di difesa sociale prevale. Il carcere, insomma, solo quando altre
misure non possono essere sufficienti".
TOSSICODIPENDENTI E CARCERE: "Credo che i tossicodipendenti
vadano curati per intraprendere un cammino di redenzione - ha
affermato il ministro della Giustizia -. Ma vanno allontanati
dall'ambiente da cui si e' originata la dipendenza". Per quanto
riguarda le normative su carcere e tossicodipendenza, "le
alternative al carcere ci sono, ma prima di fare una proposta
di legge voglio approfondire, verificare i numeri e le varie
possibilita'. Non vogliamo varare misure palliative quando il
problema va approfondito alla radice".
LAVORO CARCERARIO: "Stiamo lavorando sul lavoro carcerario. Il
detenuto che impara a fare un lavoro e' un detenuto semi-salvato,
che ritrovera' in se' le risorse per riprendersi", ha aggiunto.
BAMBINI IN CARCERE: "E' straziante vedere i bambini che sono in
carcere con le loro madri. I bambini non si possono alzare la
mattina e vedere le sbarre. E' una pena immensa". Per i bambini
figli delle detenute, ha annunciato il ministro, "stiamo
attivando sistemi alternativi".
IMMIGRATI: Infine, sulla questione degli immigrati in carcere,
una delle soluzioni ipotizzate del titolare del ministero della
Giustizia e' quella delle convenzioni bilaterali con i Paesi di
origine, nell'ottica di "un ritorno nel loro Paese".
Insieme al ministro hanno visitato il carcere anche
l'assessore regionale alla Sanita', Daniela Scaramuccia,
l'assessore fiorentino alle Politiche sociali, Stefania Saccardi,
il direttore dello stesso carcere, Oreste Cacurri, il
provveditore regionale Maria Pia Giuffrida, il garante dei
detenuti di Firenze, Franco Corleone, e don Alessandro Santoro,
cappellano delle Piagge.
(Gas/ Dire)