AUTISMO LINEE GUIDA AUTISMO, ESPERTI CRITICANO: SONO DA RIVEDERE
CONFERENZA DOMANI A MONTECITORIO, MOLTI DUBBI ANCHE DA FAMIGLIE.
(DIRE) Roma, 24 gen. - 'Luci ed ombre sulle linee guida
sull'autismo'. E' il tema della conferenza stampa, che si terra'
domani presso la sala stampa di Montecitorio, in via della
Missione 6, dalle 11.30 alle 12.30, promossa da un gruppo di
parlamentari - Udc: Paola Binetti, Teresio Delfino, Marco
Calgaro, Nunzio Testa; Pd: Luciana Pedoto; Pdl: Lucio Barani;
Api: Donato Mosella, Emanuela Baio; Fli: Carmine Patarino - in
seguito alle perplessita' ed ai netti contrasti manifestati da
associazioni di famiglia, centri di riabilitazione, studiosi e
specialisti del settore, che hanno reagito negativamente alle
linee guida su 'Il trattamento dei disturbi dello spettro
autistico nei bambini e negli adolescenti'.
Il giudizio negativo e' condiviso da diversi docenti
universitari, tra questi Luigi Cancrini, fondatore nel 1970 del
Centro studi di terapia familiare e relazionale di Roma: "L'aver
escluso dalla linea guida sull'autismo- spiega- gli approcci che
non sono cognitivo comportamentale e' deontologicamente
scorretto, poiche' fondamentali nel determinarsi degli effetti
piu' gravi del disturbo autistico sono le emozioni sconvolte e
sbagliate dei genitori"; dubbioso pure Gianluigi Monniello,
docente de 'La Sapienza', per il quale "la linea guida e' un
compromesso tra dati statistici e risparmio di risorse, non la
considererei per i problemi piu' complessi che come tali
necessitano di approcci diversi".
Le critiche sono molteplici. Dal fronte universitario, Tito
Livio Schwarzenberg, docente de 'La Sapienza', uno dei massimi
studiosi dell'adolescentologia, afferma: "e' assurdo che la linea
guida sull'autismo indichi solo l'approccio cognitivo
comportamentale, mentre noi siamo convinti che quello
psicocomportamentale sia piu' valido". Parla di "stessa
situazione in tutte le linee guida che riguardano interventi a
livello psicologico", Silvia Mazzoni, docente della facolta' di
Psicologia de 'La Sapienza', che ha aggiunto: "viene indicato
quasi sempre come trattamento valido quello cognitivo
comportamentale. Questo non dipende dal fatto che sia l'unico
valido, ma perche' questo approccio adotta strumenti di
valutazione di efficacia abbastanza semplici che consentono
facilmente la pubblicazione dei risultati".
Francesco Montecchi, presidente e responsabile scientifico di
'La Cura del Girasole-Onlus', sottolinea la necessita' di
"riaccendere il dibattito sulla linea guida sull'autismo se
effettivamente e' limitata al solo approccio cognitivo
comportamentale, perche' considerarlo come il metodo dominante e'
una distorsione scientifica, clinica e culturale". Mentre per
l'Unione nazionale pediatri "etichettare il problema autismo solo
come cognitivo comportamentale e' una soluzione troppo
semplicistica".
A ricordare che "nella scienza non c'e' nessun dogma, ma
esiste la possibilita' di mettersi in discussione ascoltando
tutte le voci in campo" e' stato Tonino Cantelmi, presidente
dell'Istituto di terapia Cognitivo Interpersonale, che ha poi
spiegato: "La comunita' scientifica puo' sostenere un approccio
piu' di un altro, ma questo non vuol dire bloccare la ricerca o
non considerare lavori di grande spessore". Anche l'Ordine degli
Psicologi del Lazio fa sentire la sua opinione ribadendo che
"queste linee guida rappresentano solo uno spicchio della
conoscenza scientifica, quando invece la comunita' di psicologi e
psicoterapeuti ha molto da dire sia come esperienza clinica che
scientifica". Non poteva mancare il parere del presidente della
sezione disabilita' intellettive e relazionali dell'associazione
mondiale di psichiatria, Marco Bertelli, secondo il quale
"qualunque tipo di intervento e valutazione sui bisogni di cura
deve fare riferimento ad un approccio basato sulla persona e
sulla qualita' di vita della persona stessa". Altre voci
emergeranno domani alla Camera tra cui quele del presidente e del
segretario generale del Foai, Massimo Sala e Renato Bernardini,
del presidente regionale dell'Aris Lazio, Michele Bellomo, o del
direttore del centro romano 'Opera Don Guanella', Don Fabio
Lorenzetti, che hanno concluso: "Ci siamo trovati tutti d'accordo
nel non condividere l'unicita' e l'unilateralita' di questo
testo".
(Com/Wel/ Dire)
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