(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 20 gen. - Gli studenti di oggi
dovranno essere domani "gli ambasciatori della memoria di
Auschwitz presso i loro amici e i loro familiari". E' il compito
che il ministro Francesco Profumo ha affidato ai centotrenta
ragazzi che hanno visitato con lui il complesso di concentramento
polacco in vista della Giornata della memoria che si celebra il
27 gennaio. Si tratta dei giovani che hanno vinto il concorso
indetto dal dicastero dell'Istruzione sui temi dello sterminio
ebraico.
Sciarpe calde, guanti anti gelo, scarpe impenetrabili al
freddo. Gli studenti sono entrati a Birkenau il 18 gennaio
scorso, la parte del campo dove avveniva di fatto lo sterminio,
coperti a puntino. "Dovete immaginare invece- ha detto loro Sami
Modiano, un sopravvissuto che ha accompagnato i visitatori- che
noi indossavamo solo pigiami a righe e scarpe di legno". La
storia di Sami e della sua famiglia distrutta dai nazisti (la
sorella e' stata uccisa nel campo, il padre dopo aver resistito
per mesi alla fine si e' suicidato) ha commosso fino alle lacrime
i ragazzi che hanno seguito Profumo in Polonia. "Ci dobbiamo
impegnare perche' le scuole possano venire ad Auschwitz- ha detto
Profumo, alla sua prima visita da cittadino nel campo- perche' i
nostri giovani possano essere un tramite fra passato e presente.
Oggi e' un giorno speciale. Abbiamo dimostrato di essere un
grande paese e di avere i ragazzi migliori che potessimo avere".
Quello di Profumo e' il primo viaggio all'estero da ministro, che
avviene in un luogo simbolico. L'ultimo a recarsi al campo era
stato l'ex ministro Fioroni nel 2007. Un protocollo fra ministero
e Ucei, Unione delle comunita' ebraiche, sosterra' lo studio
della Shoah a scuola. "Non sara' solo un pezzo di carta- assicura
il ministro- I ragazzi devono essere i nostri ambasciatori della
memoria presso famiglie e compagni". E gli studenti sono pronti
ad accettare la sfida: "Voglio raccontare ai miei compagni quello
che ho visto, voglio promuovere nella nostra scuola i viaggi
della memoria", commmenta Diletta Ciuffreda, rappresentante della
Consulta di Potenza. Nella delegazione italiana c'era anche il
presidente Ucei Renzo Gattegna. E c'era anche un'altra
sopravvissuta, Tatiana Bucci, che ha raccontato la storia sua e
di sua sorella, scampate allo sterminio per miracolo. Tatiana e
Sami, insieme al professor Marcello Pezzetti, direttore del Museo
della Shoah, hanno portato per mano i ragazzi dentro al campo,
fino in fondo all'orrore, fra baracche dai giacigli di legno,
stanzoni un tempo usati per rasare e tatuare gli ebrei, teche in
cui sono ancora contenuti capelli, valige, scarpe e vestiti dei
prigionieri, ricostruzioni dei forni crematori. Un percorso
dentro lo sterminio senza filtri. Ma quello ad Auschwitz, lo ha
detto chiaro e tondo Profumo, "non e' un viaggio di piacere. Si
entra ragazzi e si diventa tutto d'un botto adulti".
(Ami/ Dire)