HO LASCIATO LA CONCORDIA CON UNA DELLE ULTIME LANCE. ORA MI RIPOSERÒ
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 gen. - "Abbiamo riconsegnato
vivi, io e gli altri animatori, 20 bambini e 3 ragazzi ai loro
genitori. Ed il grazie affettuoso che ci hanno detto e ripetuto,
a poche ore dal salvataggio, e' la soddisfazione piu' grande
della mia giovane vita". A parlare, intervistato dalla Tribuna di
Treviso, e' Michele Ghiani, 21 anni, di Vittorio Veneto, al suo
terzo imbarco in una nave da crociera, la prima volta sulla
'Costa Concordia', del gruppo Animatori della societa'
crocieristica. La sera del naufragio Michele si trovava "al
decimo piano in attivita' con un gruppo di 23 tra bambini e
ragazzi, alcuni anche del Veneto. I genitori li hanno lasciati a
noi animatori, mentre loro cenavano. Se ho sentito il botto? Si',
un botto pesante. Ma abbiamo realizzato quanto poteva essere
accaduto solo quando e' scattata l'emergenza. Quanto dopo?
L'allarme ci e' stato dato non piu' tardi di 20 minuti dopo. La
nostra unica preoccupazione era di mantenere la massima
tranquillita'".
A proposito dell'emergenza, degli aiuti che sarebbero scattati
in ritardo, l'animatore spiega: "In queste ore si sono dette e
scritte cose non sempre vere. Che cosa sarebbe successo, con 4
mila persone a bordo, se fosse stato dato l'allarme immediato con
l'invito ad abbandonare la nave? La tempistica ha permesso di
salvare 4 mila persone. E non e' poco. Nel mio caso, quei 20
minuti ci hanno permesso di organizzare mentalmente la riconsegna
dei bambini e dei ragazzi alle famiglie, dopo che queste erano
state radunate in due punti d'incontro previsti dalla procedura
di emergenza".
(Gas/ Dire)