(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 13 gen. - Tagliare la meta' dei
contratti a tempo determinato, come vuole la Legge di stabilita',
per il Comune di Modena potrebbe voler dire "mettere a rischio il
52% dei servizi educativi per la fascia 0-6 anni". Lo sostiene il
Coordinamento consigli dei nidi e delle scuole dell'infanzia di
Modena, che ha dato il via a una mobilitazione dei genitori per
scongiurare l'effetto di questo provvedimento (sono gia' state
raccolte 2.054 firme in cinque giorni). A partire dal 1 gennaio,
infatti, entra in vigore il limite che impone a Regioni,
Province, Ausl e Comuni la riduzione del 50% della quota di
contratti di lavoro a tempo determinato e di collaborazione
coordinata a e continuativa che possono essere attivati.
Per i Comuni che, come quello di Modena, gestiscono
direttamente servizi scolastici per la fascia 0-6 anni, "cio'
provoca una conseguenza gravissima: a partire da gennaio, non
sara' piu' possibile procedere a sostituzioni del personale,
educatori, assistenti, cuochi. Quale che sia la causa
dell'assenza (infortunio, malattia, gravidanza), il Comune di
Modena non potra' piu' garantire le sostituzioni", spiegano i
genitori. "Cio' rischia di condurre di fatto a una paralisi nei
servizi educativi comunali che, in assenza di personale,
sarebbero costretti a chiudere (o, come unica alternativa, a
essere esternalizzati in maniera estemporanea, senza un processo
ragionato e condiviso)", avvertono. Per queste motivazioni, nelle
scuole dell'infanzia e nei nidi comunali della citta', e' partita
la raccolta firme in calce a una lettera che sara' inviata al
sindaco di Modena, Giorgio Pighi, al presidente della Regione,
Vasco Errani, al presidente dell'Anci Graziano Delrio, e a tutti
i parlamentari modenesi.
(Bor/ Dire)