APREA (PDL): ERA ANCHE NOSTRO PROGETTO; PUGLISI (PD): BENE MA SE NE DISCUTA.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 13 gen. - "Se fossero vere le
indiscrezioni di stampa che circolano in queste ore, riteniamo
che sarebbe giusto ridurre il percorso di istruzione a 12 anni
per permettere ai ragazzi e alle ragazze italiane di non dover
scontare un anno di ritardo rispetto ai propri coetanei europei,
ma chiediamo al Ministro di discutere questo obiettivo
coinvolgendo in modo ampio tutto il mondo della scuola e il
Parlamento". È la reazione di Francesca Puglisi, Responsabile
Scuola della segreteria del Pd, all'indiscrezione raccolta dalla
Dire secondo cui il ministro Profumo sta pensando di ridurre di
un anno il ciclo di studi.
"Soprattutto chiediamo- continua- che il taglio di un anno di
istruzione non si traduca in un taglio degli organici per fare
cassa, ma che il personale venga utilizzato per eliminare le
classi pollaio, per ampliare l'organico per rispondere ai bisogni
dell'offerta formativa delle scuole autonome e restituire il
tempo tagliato dal precedente governo alla primaria e alla
secondaria di primo grado, incrementando anche le attivita' di
laboratorio e di lotta alla dispersione scolastica". La politica
ci sta anche a destra. "Sono d'accordissimo. Se davvero dovesse
diventare una proposta del governo non potrei che essere
contenta, visto che era la nostra proposta nel '98, quando
eravamo Forza Italia, e anche quando era ministro la Moratti".
Dice Valentina Aprea, presidente della Commissione Istruzione
della Camera: "Dodici anni di istruzione- continua Aprea- sono
piu' che sufficienti, bisognera' vedere modalita' e tempi di
attuazione della proposta adesso. Quanto all'innalzamento
dell'obbligo scolastico gia' oggi- chiude- c'e' il diritto/dovere
all'istruzione che prevede, entro i 18 anni, che i ragazzi
abbiano una qualifica professionale o un diploma. Se invece
stiamo parlando del rafforzamento dei percorsi
professionalizzanti siamo d'accordo". Anche la Lega Nord dice
si'. Il senatore del Carroccio Mario Pittoni dice, sul tema, "si
puo' ragionare: all'estero, nei paesi piu' avanzati, e' gia'
cosi'. Se si e' visto che funziona non ci dovrebbero essere
problemi a farlo anche qui da noi. Se ne e' gia' parlato in
passato".
(Ami/ Dire)