CRISI MORDE GIOVANI, POVERI E BAMBINI: È ALLARME
AUMENTI CIBO E CARBURANTE, SITUAZIONE DIFFICILE PER MENO ABBIENTI.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 28 feb. - La crisi economica
morde le fasce piu' vulnerabili della popolazione. Sono i poveri
a patire maggiormente l'aumento dei prezzi di cibo e carburante,
dal momento che spendono tra il 50 e l'80% delle loro entrate per
il cibo. Non solo: la disoccupazione, la mancanza di prospettive
e di opportunita' economiche gravano sproporzionatamente sui
giovani e sul loro futuro. Alla fine del 2010 c'erano 30 milioni
di disoccupati in piu' rispetto all'inizio del crisi nel 2007,
soprattutto tra la popolazione tra i 15 e i 24 anni. Questo il
giudizio dell'Unicef contenuto nel rapporto "La condizione
dell'infanzia nel mondo 2012: Figli delle citta'", presentato in
contemporanea in tutto il mondo e in Italia questa mattina a
Roma, alla presenza del presidente del Senato Renato Schifani,
del presidente dell'Unicef Italia Giacomo Guerrera e del Goodwill
Ambassador Alberto Angela.
Secondo il rapporto e' nelle aree maggiormente degradate dei
contesti urbani che si verificano fenomeni di crescente violenza
in cui bambini e ragazzini ne sono tanto le vittime quanto gli
autori. In alcune aree del mondo, entrare a far parte di una
banda e' un'esperienza comune per molti giovani (l'eta' media
dell'iniziazione e' di 13 anni), che crescono cosi'
nell'abitudine alla violenza. Un altro aspetto dell'indagine
riguarda gli effetti dei disastri naturali, sempre piu' frequenti
e devastanti, che sono ancor piu' drammatici per coloro che
vivono in condizioni precarie e insicure. "I bambini che abitano
le aree urbane degradate sono i piu' esposti agli effetti di
inondazioni, terremoti, frane ed inquinamento; inoltre condizioni
igieniche inadeguate e malnutrizione li rendono maggiormente
vulnerabili", spiega l'Unicef. Il rapporto lancia poi l'allarme
del pericolo sulle strade per i minori. Secondo l'indagine i
bambini nelle aree a basso reddito sono esposti a un alto rischio
di malattie respiratorie e ai pericoli degli incidenti stradali,
in particolare dove gli spazi per giocare e passaggi pedonali,
come marciapiedi e attraversamenti, sono carenti. Si stima che il
rischio di incidenti stradali frequente nelle aree urbane causi
la morte di 1,3 milioni di persone all'anno, e rappresentano la
principale singola causa di morte nel mondo tra i 15 e i 29 anni,
la seconda causa di morte dei bambini tra i 5 e i 14 anni (dopo
le malattie respiratori).
(Wel/ Dire)
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