E DURANTE PRANZO BIMBI CHIUSI A CHIAVE IN CASETTA SPORCA.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 24 feb. - Ancora bambini di un
asilo al centro di un caso di un caso di cronaca. Questa volta
nessuno dei piccoli ospiti del centro e' stato vittima di
violenze o abusi ma, succede al nido privato 'Il Melograno' di
Barcola, frazione del Comune di Trieste, erano costretti a
mangiare del cibo preparato sul water tra ragnatele e insetti
morti e a farlo in una stanza sporca e chiusi a chiave.
La denuncia, scrive il Piccolo, arriva dagli uomini della
squadra di Polizia giudiziaria della Municipale e i funzionari
dell'azienda sanitaria, che hanno documentato quanto hanno visto
entrando nella struttura. Scattato, quindi, il sequestro dei
locali impropriamente adibiti a cucina e mensa (successivamente
dissequestrati) e un'indagine per violazioni delle norme
igienico-sanitarie e delle normative regionali
sull'organizzazione degli asili privati a carico della
responsabile, Sara De Ros.
Il nido di Barcola - tecnicamente classificato come spazio
giochi per ospiti da 18 a 36 mesi - non aveva l'autorizzazione ad
erogare il servizio di ristorazione. Sottolinea il Piccolo,
eppure, in barba alle regole, i pasti venivano serviti
ugualmente. Non all'interno dell'asilo vero e proprio bensi' in
un piccolo fabbricato separato, raggiungibile attraversando il
giardino interno. In quella casetta, secondo quanto descritto
dagli autori del blitz messo in atto alcune settimane fa,
esistono tre locali: un ufficio, una stanza di servizio e un
piccolo bagno. E proprio in quest'ultimo spazio il personale
riscaldava e impiattava cibi precotti (essenzialmente pasta
condita con sughi pronti e pizza), che venivano poi serviti per
pranzo ai 25 piccoli ospiti della struttura. Bimbi che mangiavano
in un ambiente non solo sprovvisto delle piu' elementari
dotazioni di sicurezza (li' non esistono ne' porte antincendio
ne' maniglioni antipanico), ma anche decisamente poco pulito.
Agenti e funzionari dell'Ass, infatti, hanno riferito di aver
trovato nella stanza adibita a refettorio muffa sui muri e
insetti morti, gli stessi notati anche nel locale 'cucina',
attrezzato solo con una piastra a due fuochi sistemata vicino ai
sanitari.
A destare sorpresa, infine, un'altra prassi poco ortodossa:
durante i pasti i bimbi venivano chiusi a chiave all'interno
della casetta nel giardino. Un'accortezza, secondo inquirenti,
presa forse per evitare brutte sorprese in caso di ispezioni
all'interno dell'asilo 'regolare' durante i momenti dei pasti.
Spettera' ora alla Procura stabilire quali ipotesi di reato
contestare alla responsabile del Melograno che secondo il Piccolo
non e' nuova a situazioni simili. Gia' in passato, infatti, Sara
De Ros era stata sanzionata per aver erogato pasti senza
autorizzazione in un altro nido gestito in precedenza.
"È vero, se parliamo di cibo sono indubbiamente recidiva-
commenta l'educatrice-. Ho sbagliato, non avrei dovuto dare da
mangiare ai cuccioli (De Ros si riferisce sempre cosi' ai piccoli
ospiti ndr) all'interno dell'asilo e non avrei dovuto utilizzare
il bagno per riscaldare le pietanze. Ma l'ho fatto per offrire un
servizio alle famiglie, in attesa di veder rinnovata la
convenzione con la mensa dell'istituto Rittmeyer a cui ci siamo
affidati fino a poco tempo fa. Quella di pranzare nella casetta
non era una pratica sistematica bensi' una parentesi provvisoria.
Quanto alle accuse di carattere igienico-sanitario, non posso
accettare che si voglia dipingere la mia struttura come un lager.
Quale casa non ha una parete un po' scrostrata o qualche
ragnatela nella parte piu' alta del soffitto? Faccio notar che
nessuno dei nostri cuccioli si e' mai sentito male".
(Gas/ Dire)