LA PERCENTUALE DI GUARIGIONE E' DEL 75% NEI PAESI RICCHI.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 feb. - Sono circa 2.100 i
bambini e gli adolescenti da 0 a 18 anni che ogni anno, in
Italia, si ammalano di cancro, con un incremento annuo di nuovi
casi valutato tra il 1,5 e il 2%: lo fa sapere l'Aieop
(Associazione italiana ematologia oncologia pediatrica), a pochi
giorni dalla X Giornata mondiale contro il cancro infantile, in
programma per il 17 e 18 febbraio. Negli ultimi anni si sono
raggiunti buoni livelli di cura e di guarigione in alcune
patologie: leucemie e linfomi, mentre rimangono ancora basse le
possibilita' di guarigione per altre patologie come i tumori
cerebrali, neuroblastomi e osteosarcomi. Questi risultati sono
stati raggiunti attraverso l'applicazione di un approccio
diagnostico e terapeutico basato su protocolli comuni migliorati
di anno in anno attraverso la raccolta e l'analisi dei dati su
scala nazionale con il sistema informatico messo a disposizione
dei centri e dei soci Aieop. Percentuale di guarigione. Nei paesi
"ricchi" la percentuale di guarigione si attesta intorno al 75%,
ma nel mondo solo il 20% dei bambini ha la possibilita' di
accedere a cure mediche adeguate ed e' doloroso il fenomeno
dell'abbandono delle cure. In Italia la qualita' degli standard
medici di cura e' di assoluta eccellenza, e se un tempo erano gli
italiani ad andare nel mondo in cerca di cure, assistiamo da
molti anni al fenomeno inverso.
Ogni anno e' in aumento il numero dei malati che sceglie i nostri
ospedali d'eccellenza, o vi viene indirizzato attraverso i
progetti legati alla Cooperazione. Dislocazione dei centri in
Italia. Esiste in Italia il problema della dislocazione dei
centri di cura a macchia di leopardo. Si assiste cosi' a quel
fenomeno che viene comunemente definito "pendolarismo della
salute", portatore di vari punti di criticita'. Centinaia di
famiglie ogni anno sono costrette a lasciare improvvisamente la
propria citta', la propria casa, gli affetti, a trasferirsi per
mesi, anni, in quella dove si trova l'ospedale che offrira'
speranza di guarigione al proprio figlio. L'attuale impianto
legislativo non prevede ancora oggi aiuti per queste famiglie,
sia di tipo psicologico che logistico, economico. Nonostante
FIAGOP e AIEOP abbiano gia' da anni e in piu' occasioni segnalato
alle autorita' di riferimento tali problematiche, la garanzia di
un alloggio in prossimita' del centro di cura resta un grande
punto interrogativo pieno di ansie per centinaia di famiglie, il
rischio di perdere il posto di lavoro per assistere il proprio
figlio malato rimane altissimo, in particolare per i lavoratori
autonomi. E' in itinere dal novembre 2009 un DDL presentato al
Senato e firmato da tutti gli schieramenti politici per adeguare
la legge 104 alle esigenze dei bambini e delle loro famiglie, ma
ancora nulla si muove. Volontariato e case d'accoglienza. A dare
una risposta alle problematiche delle famiglie ed a quelle dei
bambini malati di cancro e' spessp il mondo del volontariato, in
particolare le 30 associazioni della Fiagop, che negli anni hanno
aperto e continuano ad aprire "case d'accoglienza" in prossimita'
degli ospedali, realizzate grazie ai fondi raccolti con attivita'
proprie di fund raising. Sono decine le case d'accoglienza
attualmente attive in Italia, sempre in over booking, non ancora
in numero sufficiente a soddisfare la domanda, profondamente
addolorate quando devono dire "non abbiamo posto". Confortevoli,
gratuite per gli ospiti, consentono la de-ospedalizzazione del
bambino. Sono animate dalla costante presenza di volontarie e
volontari che assistono quotidianamente l'intero nucleo
famigliare, cercando di giorno in giorno di trovare la soluzione
ai molteplici problemi che si presentano. Pronti a giocare con i
bambini, a fare scuola, a portarli in vacanza, al sorriso, a
fargli ritrovare quella normalita' che ogni bambino avrebbe il
diritto di vivere, 365 giorni l'anno. Le case d'accoglienza sono
un luogo dove resistere nei momenti bui, dove condividere paure e
speranze. Promuovono la deospedalizzazione dei bambini e
l'accesso alle cure in regime di day hospital, con grande
vantaggio psicologico per il bambino malato e la famiglia, e
costituiscono per il sistema sanitario un risparmio non
indifferente se si paragona il costo di un ricovero con quello di
un day hospital. Favoriscono la diminuzione dei ricoveri
"impropri" a favore di una maggiore rotazione dei casi, con
conseguenti benefici anche per la ricerca. Ma fino a quando
saranno ancora accatastate come "case per ferie" non potranno
ricevere un eventuale sostegno economico da parte delle
istituzioni ed il loro futuro sara' sempre appeso al provvido ma
incerto filo della spontanea solidarieta' della societa' civile.
(Wel/ Dire)