CONVENZIONE AJA, AIBI: PERFINO GRECIA RATIFICA, ITALIA RESTA ULTIMA
SILENZIO DEL NOSTRO PAESE RESTA SENZA SCUSE.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 14 feb. - "Pur sotto il peso di
gravissime emergenze, la Grecia trova il tempo e i numeri per
mandare a segno la ratifica della Convenzione dell'Aja del 1996
su tutela e protezione dei minori. Martedi' 7 febbraio il Paese
ha infatti depositato il proprio documento di ratifica,
diventando cosi' il 34mo Paese contraente". A sottolinearlo e'
l'Aibi, Associazione Amici dei bambini, che ricorda come risaliva
al 2008 la decisione n. 431/CE con la quale l'Unione Europea
invitava gli Stati membri a procedere con i lavori di ratifica
entro la scadenza del 5 maggio 2010. Accusa oggi l'Aibi: "Nello
scenario europeo la Grecia era rimasta l'ultimo Stato, assieme
all'Italia, a non aver depositato ancora alcuno strumento di
ratifica. E' significativo che un Paese come la Grecia, in grave
urgenza economica e in piena crisi di governo, sia riuscita a
dare attenzione ai diritti dei minori e all'emergenza dei figli
fuori famiglia. Se la Grecia ha trovato, in una simile
congiuntura, la volonta' politica e i tempi di lavoro utili a
un'importante passo di livello internazionale, il silenzio
dell'Italia resta senza scuse. Sono state numerose le
interrogazioni parlamentari a favore della ratifica ma nonostante
tutto l'Italia non ha ancora ratificato la Convenzione".
Ma qual e' l'importanza della Convenzione? "La sua
applicazione- ricorda l'Aibi- consentirebbe di dare risposte
soprattutto al riconoscimento dei provvedimenti di kafala e
quindi al dare la possibilita' di una famiglia a migliaia di
bambini dei Paesi del Mediterraneo come Marocco, Algeria, Tunisia
e Egitto, altrimenti condannati a un'infanzia negli Istituti o
per le strade. Inoltre grazie alla Convenzione anche l'Italia
avrebbe finalmente gli strumenti per intervenire a favore dei
minori provenienti da Paesi colpiti da catastrofi naturali, da
emergenze umanitarie, dallo scoppio di conflitti armati". Sia il
Governo Monti "a portare a compimento il processo di ratifica
della Convenzione- conclude l'Aibi- restituendo attenzione ai
diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. La stessa attenzione
sulla quale i precedenti governi non avevano agito con volonta'
politica precisa".
(Wel/ Dire)
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