"TEMPI PIU' BREVI PER OTTENERLA MA DOPO PERCORSO INTEGRAZIONE"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 3 feb. - I tempi della
cittadinanza vanno ridotti, ma ci vuole cautela nel passaggio
dallo ius sanguinis (la ottiene chi nasce da genitori italiani)
allo ius soli (diventa italiano chi nasce sul territorio
nazionale). Insomma, "no" a uno ius soli "automatico". E' quanto
ha spiegato il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri,
durante l'audizione in commissione Affari costituzionali alla
Camera sulle linee programmatiche del suo dicastero.
"Come e' noto- sottolinea- la normativa italiana sulla
cittadinanza e' basata su principio dello ius sanguini. Nella
legislatura in corso ci sono proposte all'esame del parlamento
che collegano il principio dello ius soli non solo alla nascita
ma anche ad alcune condizioni come il completamento di un ciclo
di studi". Da parte del ministero dell'Interno, aggiunge
Cancellieri, "non c'e' nessun atteggiamento di chiusura ma
neanche di apertura incodizionata davanti a un orizzonte che
mutera' socialmente il Paese. La mia valutazione e' quindi di
affrontare questo confronto con grande realismo politico avendo
ben fermo il principio che la concessione della cittadinanza non
possa avvenire per mero automatismo ma attraverso una reale
integrazione. Credo che insieme- sottolinea- governo e parlamento
possano trovare un giusto punto di equilibrio e sintesi".
Il tempo per la concessione della cittadinanza, conclude il
titolare del Viminale, "e' un tema sensibile anche da un punto di
vista dell'accelerazione delle fasi temporali del procedimento.
E' questione di civilta' giuridica". Per questo, annuncia, e'
stato istituita una speciale team di lavoro "per individuare una
contrazione dei tempi". Durante la sua audizione in commissione
Affari costituzionali alla Camera, il ministro Anna Maria
Cancellieri da' anche alcune cifre sulle richieste di
cittadinanza italiana. Dal 2066 al 2010, spiega, le domande sono
aumentate di circa il 130%. "I dati- ha detto- vanno in questa
direzione: dalle 30.573 nuove istanze del 2006 si e' passati alle
70.358 del 2010, con un incremento del 130% circa. In altri
termini, sono in aumento sia i nuclei familiari interamente
composti da immigrati che presentano istanze di cittadinanza e
sia i figli delle prime generazioni d`immigrati giunti in Italia
che, in questi anni, stanno conseguendo la maggiore eta' dopo un
periodo ininterrotto di permanenza nel nostro Paese".
(Wel/ Dire)