(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 3 feb. - "Lo ius soli in senso
secco, e' uno ius soli che non e' adatto alla natura del nostro
Paese, che e' un Paese di transito". Lo ha detto il ministro per
la Cooperazione internazionale e l'Integrazione, Andrea Riccardi,
intervistato da Rainews, a proposito della cittadinanza da dare,
o meno, ai figli di stranieri nati in Italia. "Ma noi potremmo
pensare a uno 'Ius Culturae', cioe' a una cittadinanza ai nati in
Italia che abbiano alle spalle una famiglia che ha passato 4-5
anni regolarmente in nostro paese e che hanno fatto un ciclo di
scuola".
Riccardi sottolinea che "e' comunque una responsabilita' del
Parlamento, ma credo che questo sia importante perche' i bambini
nati in Italia fanno parte del nostro Paese, parlano italiano
meglio che la loro lingua, pensano qui il loro futuro". Secondo
il ministro in Italia si e' vissuto il problema dell'immigrazione
"troppo solo come emergenza. C'e' sempre l'emergenza, ma ormai ci
sono lavoratori con una storia non italiana che sono nel nostro
Paese da anni e anni, in cui lavorano e qui loro si pensano.
Bisogna quindi passare a una fase due che e' quella della
integrazione. E di questa non solo protagonisti solo gli
stranieri ma anche gli italiani". Riccardi evidenzia che comunque
"nel nostro Paese ci sono situazioni positive, di forte
ingtegrazione. È quindi possibile passare e fase due".
(Wel/ Dire)