IL 28% DEI RAGAZZI TRA I 9 E I 17 ANNI NE E' STATO VITTIMA
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 14 dic. - Il 28% dei ragazzi tra i 9 e i 17 anni e' stato vittima di atti di bullismo online, ma tre scuole su 4 non sono attrezzate con norme ufficiali per fronteggiare questo fenomeno. Questi dati, rilevati a luglio 2012 da Microsoft Italia, sono stati al centro della presentazione della terza edizione di Web in cattedra, iniziativa di sensibilizzazione informatica a favore dei docenti delle scuole secondarie della Regione Lombardia.
Un progetto la quale finora hanno preso parte circa 900 insegnanti, coinvolti in un percorso di tre incontri formativi da 3 ore ciascuno, gratuiti e non obbligatori, tenuti da esperti della Polizia Postale, dell'Ufficio minori delle Questure, di Microsoft e dell'Onap (Osservatorio nazionale abusi psicologici) in scuole di Milano, Brescia, Lecco, Pavia e Varese. Obiettivo: conoscere le insidie del web, comunicarle ai loro studenti e captare i "segnali" che un giovane puo' comunicare dopo essere stato vittima di molestie informatiche.
"Finora abbiamo avuto 1500 richieste di partecipazione, solo in parte soddisfatte- ha detto Silvana Massobrio dell'Ufficio scolastico regionale della Lombardia- Gli insegnanti gia' formati potranno aiutare i loro studenti ad avere atteggiamenti piu' consapevoli nel loro utilizzo della rete web e delle tecnologie informatiche. L'iniziativa continuera' in primavera, anche in citta' minori della Regione, e vorremmo estenderla anche ai genitori, molti dei quali non sanno bene cosa fare davanti all'utilizzo delle nuove tecnologie da parte dei loro ragazzi".
Sempre secondo Microsoft infatti, nonostante il 69% dei ragazzi italiani abbia un alto livello di conoscenza dei rischi che corre sul web (contro il 57% del resto del mondo), nel nostro Paese ancora 4 genitori su 10 non parlano dei rischi di internet con i loro figli. "La comunicazione in famiglia, e poi quella a scuola, e' la chiave di volta per affrontare questo problema, al di la' del controllo fisico delle macchine", ha detto Salvatore La Barbera, dirigente della Polizia Postale. "La difesa che possiamo dare ai nostri ragazzi dipende dalla consapevolezza che riusciamo a suscitare in loro: dobbiamo lavorare per diminuire il gap digitale tra le generazioni, puntando sulla centralita' della famiglia, della scuola e anche dei media -ha detto Carlo Iantorno di Microsoft Italia-. Le caratteristiche degli attacchi informatici stanno cambiando: la cosiddetta monetizzazione dei social network, sempre di piu' contenitori di pubblicita', sta attirando sempre piu' forze criminali verso queste piattaforme". Network ai quali ci si iscrive in eta' sempre piu' giovane, tanto che La Barbera aggiunge: "Vorremmo iniziare a introdurre questi percorsi di consapevolezza anche nelle scuole elementari".
Forse per questo uno dei consigli dati ai ragazzi per utilizzare la rete in modo piu' sicuro, infatti, e' proprio quello di "partecipare ai social network con allegria ma anche con prudenza". Tra gli altri suggerimenti: mantenere il pc ben protetto, custodire le informazioni peronsali, creare password "solide", prestare attenzione agli allegati che si scaricano, non riferire le proprie informazioni personali via email, fare attenzione ai falsi, pensare a quello che si pubblica su internet e rispettare la "netiquette", cioe' imparare a essere educati nella vita virtuale cosi' come in quella reale.
Molto importante anche l'avviso per i docenti: se trovano in rete materiale illegale o presumibilmente dannoso per bambini e adolescenti, possono segnalare il caso Polizia delle Comunicazioni scrivendo a progettoscuola.poliziapostale@interno.it oppure collegandosi al sito www.commissariatodips.it.
(Wel/ Dire)