OSSERVATORIO DISPERSIONE SCOLASTICA: PROBLEMA È MANCANZA CASA E SCUOLA.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 13 apr. - Le diverse problematiche che investono le famiglie rom di Palermo sono state esposte da Carla Mazzola, referente alunni rom dell'Osservatorio sulla dispersione scolastica dell'Ufficio scolastico Territoriale di Palermo, questa mattina, nel corso della presentazione del saggio "Bambini Ladri" di Luca Cefisi, promosso dall'Unar e il dipartimento Pari opportunita' della Presidenza del Consiglio nell'ambito della campagna di sensibilizzazione e diffusione della cultura Rom. L'iniziativa si e' svolta presso l'aula magna della scuola media "Virgilio Marone". Agli studenti delle ultime classi e' stato proposto un filmato presentato e commentato da Olga Marotti dell'Unar in presenza della dirigente scolastica Rita Coscarella.
"Il problema piu' rilevante a Palermo e' quello della loro condizione abitativa- riferisce Carla Mazzola- Le condizioni del campo Rom sono tremende dal punto di vista igienico e sanitario. I bambini sono continuamente esposti a pericoli forti, giocando tra fili scoperti, rifiuti e topi. Spero che la nuova amministrazione prenda in considerazione la decisione di chiudere definitivamente il campo, assegnando alloggi popolari e immobili confiscati alle poche famiglie ormai rimaste all'interno del campo della Favorita". Il secondo problema "e' creare le condizioni affinche' gli studenti rom possano studiare come tutti i loro coetanei con kit scolastici adeguati ai loro bisogni e provvedendo all'esenzione dei ticket dei buoni pasto- continua- Nel 2011 siamo riusciti con grande fatica a seguire 41 ragazzi rom, frequentanti le scuole elementare e medie. Di questi 36 sono stati promossi e solo cinque sono stati bocciati- prosegue Carla Mazzola- Questo sta a significare che, se riusciamo a garantire la frequenza, riescono anche ad impegnarsi ed avere un certo rendimento". Manca attualmente "una progettazione adeguata che possa pero' prendere in carico questi ragazzi in tutti gli anni dei loro studi- aggiunge- fino ad una formazione professionale finalizzata ad un loro possibile inserimento socio-lavorativo.
Fortunatamente abbiamo creato nel tempo una rete di solidarieta' umana che ci ha permesso di seguire tanti di questi minori nella fase delicata della loro crescita. Per il futuro l'idea da portare avanti potrebbe essere quella di creare una rete di famiglie che possano sostenere le famiglie Rom in difficolta' in tutti i loro bisogni". Tra i presenti ha parlato anche il facilitatore linguistico Altus. "Vivo al campo di Palermo, ho 28 anni e sono sposato con quattro figli - racconta Altus, facilitatore linguistico nell'ambito del progetto 'I sentieri dell'intercultura': un Por che coinvolge tre scuole e l'osservatorio sulla dispersione scolastica -. Al campo siamo rimasti in pochi, siamo poco piu' di 20 famiglie. Sono in lista di emergenza e aspetto di avere una casa: siamo stanchi di essere buttati via e non considerati dai politici di questa citta'. Mia moglie ha provato diversi lavori ma appena sentono che e' rom non la calcolano piu'. Sono riuscito a fare il facilitatore linguistico perche' alcune persone hanno avuto fiducia in me e penso di avere dimostrato di sapere fare qualcosa. Chiediamo alle istituzioni che ci mettano in condizione di dimostrare che sappiamo impegnarci per la societa'.
(Wel/ Dire)