DROGA, DA PRIMA ASSUNZIONE ALL'ACCESSO A SERVIZI PASSANO ANCHE 8 ANNI
A ROMA PRIMA DI TRE GIORNATE FORMATIVE, LE ALTRE IL 19 E IL 26 APRILE.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 13 apr. - "Oggi esiste un grave ritardo nella diagnosi di uso di sostanze o di tossicodipendenza nelle persone minorenni. I dati confermano infatti che possono passare dai 5 agli 8 anni dall'inizio dell'uso delle droghe al primo accesso ai servizi e questo espone a gravi rischi (overdose, incidentalita' stradale, infezioni, disturbi psichiatrici, compromissione della maturazione neurocognitiva, azioni violente e criminali)". E' questo uno dei dati principali emersi questa mattina, nella prima delle tre giornate formative dedicate alla diagnosi e all'intervento precoce dell'uso di sostanze nei minori, che si e' svolta presso la Sala Polifunzionale di Palazzo Chigi,alla presenza di 140 professionisti provenienti da tutta Italia. Il piano di formazione sostiene il progetto "Early Detection", ideato e promosso dal Dipartimento Politiche Antidroga (Dpa), la cui delega e' affidata la Ministro per la Cooperazione Internazionale e l'integrazione Andrea Riccardi. Il progetto e' rivolto agli operatori di settore con l'obiettivo di fornire loro le conoscenze necessarie per intraprendere attivita' di diagnosi e intervento precoce presso le rispettive strutture sanitarie, secondo le strategie espresse nel Piano di Azione Nazionale 2010-2013.
Durante questa prima giornata, sono stati trattati gli aspetti generali della prevenzione precoce, le linee di indirizzo nazionali sulla "Diagnosi e l'intervento precoce" ed e' stato illustrato il sistema di prevenzione "Sbirt" adottato negli Stati Uniti e che ha dato ottimi risultati. Il progetto realizzato dal Dpa "Early Detection for early intervention", finalizzato a individuare il piu' tempestivamente possibile i soggetti minorenni che consumano stupefacenti e attivare precocemente quindi misure di intervento adeguate puntando soprattutto sul supporto genitoriale.
"Un piu' tempestivo riconoscimento del comportamento assuntivo e il conseguente intervento - ha dichiarato Giovanni Serpelloni, capo del Dpa - sono determinanti ai fini della prevenzione per evitare nel soggetto che usa droghe danni anche permanenti all'organismo e al cervello, lo sviluppo di dipendenza, il rischio di morte per overdose o il rischio di contrarre malattie infettive (Hiv, epatiti). La scoperta precoce unitamente a un forte supporto educativo alla famiglia puo' risolvere bene condizioni di rischio che potrebbero evolvere in vere e proprie tossicodipendenze. In Italia ad oggi sono assenti programmi nazionali di questo tipo. Per questo diventa estremamente importante porre in essere dei programmi strutturati e sistematici e mantenuti nel tempo al fine di anticipare efficacemente gli interventi e lo sviluppo di condizioni altamente invalidanti per i giovani." I workshop proseguiranno il 19 ed il 26 aprile dove verranno trattati i temi dell'outreach, dell'esecuzione del drug test, il counseling educativo motivazionale e l'intervento sul minore e la sua famiglia.
(Wel/ Dire)
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