(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 6 apr. - Milano vuole diventare
una "citta' amica dei bambini". Questa l'intenzione di Maria
Grazia Guida, vicesindaco e assessore all'Educazione e
all'istruzione. In Italia sono gia' 500 i comuni che hanno
aderito al programma lanciato nel 1996 dall'Unicef: le "citta'
amiche dei bambini" devono attuare una politica attenta ai
minori, coinvolgendoli nelle decisioni che li riguardano,
rispettare e far conoscere la Convenzione dei diritti
dell'infanzia e dell'adolescenza. Da maggio Unicef rilancera' il
programma. "Le giunte comunali che realizzeranno politiche
rivolte all'infanzia - afferma Christoph Baker, responsabile del
progetto per Unicef Italia - saranno supportate dai comitati
locali di Unicef". Il comune di Milano sembra gia' avviarsi in
questa direzione, portando avanti l'iniziativa dei "Consigli di
zona dei ragazzi" in collaborazione con i consigli di zona della
citta' e Pidida, il Coordinamento di associazioni per i diritti
dell'infanzia e dell'adolescenza. Dalla primavera del 2013,
infatti, i bambini degli ultimi due anni delle scuole primarie e
i ragazzi delle scuole secondarie inferiori, potranno votare con
cadenza annuale i propri rappresentanti per parlare di questioni
di loro interesse, fare proposte alle istituzioni e, soprattutto,
allenare il proprio senso civico. L'Unicef avverte, pero', che
accanto al principio della "partecipazione", non deve essere
dimenticato quello della "non discriminazione". Come ricorda
Paolo Cottino, urbanista e docente di Analisi delle politiche
urbane presso il Politecnico di Milano: "Una citta' a misura di
bambino deve essere in primo luogo una citta' a misura di tutti".
E riferendosi in modo specifico alla situazione dei campi rom
presenti nella citta', Fiammetta Casali, presidente di Unicef
Milano, afferma: "Il rispetto di diritti come l'accesso
all'acqua, un'alimentazione adeguata, l'istruzione, una
condizione abitativa stabile, e' un principio basilare per
costruire una 'Citta' amica dei bambini'".
(Wel/ Dire)