(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 30 set. - Non ci stiamo! Ledha,
che riunisce in Lombardia 17 associazioni regionali di persone
con disabilita' e 10 coordinamenti territoriali, in
rappresentanza di oltre 200 associazioni, denuncia lo
smantellamento dell'integrazione scolastica in atto nella regione
Lombardia come nelle altre regioni d'Italia. Comincia cosi' la
nota dell'organizzazione, diffusa per dare voce
"all'esasperazione e alle proteste delle famiglie degli alunni
con disabilita'", che rappresenta e di cui tutela i diritti.
Ecco, punto per punto, le questioni critiche. Riduzione drastica
delle ore di sostegno: sono disponibili per ogni alunno con
disabilita', anche in situazione di gravita', mediamente un'ora
al giorno, con conseguente invito frequente da parte della scuola
alle famiglie di diminuire l'orario di frequenza dei propri
figli;classi sovraffollate, in violazione della legge che prevede
un limite massimo di 20/22 allievi in presenza di un alunno con
grave disabilita'; presenza di piu' allievi con disabilita',
anche grave, nella stessa classe; utilizzo improprio degli
insegnanti di sostegno per supplenze; impiego di insegnanti di
altre classi "camuffato" da sostegno; mancata continuita'
didattica di insegnanti curricolari e di sostegno; mancata
collaborazione tra ordini di scuola e carenti o intempestive
iniziative di orientamento in vista del passaggio da un ordine
all'altro; mancata attivazione dei Gruppi di Lavoro di Istituto
(G.L.H.I.) e di Classe (G.L.H.O.) e scarso coinvolgimento delle
famiglie nella stesura dei documenti programmatici.
E ancora, mancata predisposizione del Progetto Educativo
Individualizzato nei modi e nei tempi previsti dalla Legge
indispensabile per una richiesta tempestiva delle risorse per
l'integrazione; cronica carenza di insegnanti specializzati anche
per il blocco dei corsi di specializzazione; scarsa presenza
delle figure sanitarie nelle attivita' di programmazione e
verifica delle iniziative di programmazione dell'integrazione
scolastica; scarsa formazione sulle tematiche dell'inclusione
scolastica di docenti di classe, personale addetto all'assistenza
di base e dei dirigenti, che dovrebbero essere i principali
"garanti" del successo formativo di tutti gli alunni;diminuzione,
in alcuni casi taglio netto, del servizio di trasporto scolastico
da parte degli Enti Locali nelle scuole superiori; taglio
massiccio delle ore di assistenza educativa nel primo ciclo da
parte dei Comuni e rimpallo di competenze tra Comuni e Province
per la copertura economica delle ore di assistente all'autonomia
e alla comunicazione nelle scuole superiori; indisponibilita' di
assistenti di base (bidelli) per l'igiene personale e
l'accompagnamento degli alunni ( in molti casi e' richiesta la
presenza a scuola dei genitori); richiesta da parte di alcuni
enti locali alle famiglie di compartecipazione alle spese per i
servizi di "supporto organizzativo" (trasporti, assistenza
educativa).
Per questi motivi Ledha attende risposte urgenti dalle
Istituzioni (Ministeri, USR e Enti Locali) e iniziative concrete
quali: aumento delle deroghe per gli alunni in situazione di
gravita' o sulla base delle "effettive esigenze rilevate" e
documentate, con nomina di docenti specializzati, sdoppiamento
delle classi troppo numerose in presenza di uno/due alunni
disabili, reintegro delle ore di assistenza educativa e del
servizio di trasporto previsti nei Progetti Individualizzati
degli alunni con disabilita', formazione iniziale e aggiornamento
obbligatorio sulle tematiche dell'integrazione per tutti gli
operatori scolastici (insegnanti di classe e di sostegno,
dirigenti, assistenti di base) e per tutte le figure educative
coinvolte; stesura dei documenti programmati per l'integrazione
nei modi e nei tempi previsti dalla legge, con la collaborazione
delle famiglie degli alunni con disabilita'; coinvolgimento degli
operatori sanitari non solo nelle fasi di individuazione e
accertamento della disabilita', ma anche nella redazione e
verifica dei documenti programmatici.
A fronte di questa difficile situazione che Ledha descrive in
dettaglio, l'organizzazione lombarda denuncia, ancora, come "la
'questione scuola', se inserita nell'ambito piu' generale
dell'attacco ai diritti delle persone con disabilita' che si sta
attuando nel nostro Paese attraverso tutti i tagli ai fondi
sociali gia' perpetuati con le ultime finanziarie e in previsione
della prossima riforma dell'assistenza che puntera' a recuperare
risorse agendo sugli assegni di accompagnamento e sulle pensioni
di reversibilita' oltre che ai tagli alle deduzioni e detrazioni
fiscali, possa risultare paradossalmente marginale in quanto il
vero problema sara' che i bambini e i ragazzi con disabilita' non
potranno neanche avere l'opportunita' di ipotizzare un reale
accesso scolastico, a causa dei nuovi problemi in campo
assistenziale ed educativo.
(Wel/ Dire)