(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 30 set. - Sono 40 i ragazzi con
disabilita' intellettive che nel 2011 sono stati ospitati (per
brevi periodi) nell'appartamento "Casa in citta'" messo a
disposizione dalla Fondazione Dopo di noi. Si tratta di un
servizio di ospitalita' periodica attivato per favorire
l'autonomia dei giovani con disabilita' intellettive o ritardo
mentale (piu' o meno grave) e che, dal 15 ottobre, avra' a
disposizione anche un secondo appartamento nel centro di Bologna.
"Dove ci sono capacita' di autonomia e' possibile pensare a una
vita indipendente - dice Luca Marchi, presidente della Fondazione
Dopo di noi - invece per i ragazzi con disabilita' intellettive
in genere non accade". Ora le storie dei ragazzi che sono
"transitati" per l'appartamento sono diventate un libro. "Voglio
una vita... Normali, diversi.
Nove ragazzi di fronte alla vita" contiene due racconti scritti
da Davide Rambaldi su 9 ragazzi (5 disabili, 2 educatori e 2
ospiti) che si confrontano con la vita. Tra i personaggi c'e'
anche Vasco Rossi che per l'occasione "interpreta" uno dei vicini
di casa dei ragazzi. Il volume contiene anche 50 fotografie di
Claudio Buosi e 10 illustrazioni di Giulia Argnani.
Nel 2011 sono 40 i ragazzi che sono transitati per
l'appartamento della fondazione. Sono ospitati in gruppi di 5/6 a
seconda del grado di autonomia e della gravita' del ritardo
mentale o della disabilita' intellettiva. "Per i ragazzi si
tratta di un'opportunita' per imparare a vivere senza la presenza
costante dei genitori - spiega Marchi - e per i genitori di
vedere il figlio sotto una luce diversa e di pensare per lui un
futuro diverso". I progetti educativi individualizzati permettono
ai ragazzi di capire cosa possono fare da soli e in cosa possono
essere aiutati, imparare a coabitare in una casa con altre
persone, scoprire di saper fare e sentirsi adulti. "Cerchiamo di
prevenire eventuali situazioni di difficolta' - chiarisce Marchi
- Se non si prova a rendere questi ragazzi indipendenti, le
difficolta' e i problemi diventeranno poi un'emergenza quando i
genitori saranno anziani".
Autonomia, sessualita', rapporti con i genitori e con gli altri
ragazzi. Sono questi i temi che vengono affrontati nel libro
"Voglio una vita..." e che i protagonisti - che nei racconti
interpretano personaggi simili a se stessi - hanno potuto
affrontare durante i periodi di ospitalita' all'interno
dell'appartamento gestito dalla Fondazione Dopo di noi. Il libro
e' un mix di testo scritto, fotografie e illustrazioni. "La
storia non e' vera ma si basa su esperienze reali e i ragazzi
interpretano dei personaggi che vivono una vita simile alla
propria - racconta il presidente della fondazione - Si tratta di
un modo nuovo di parlare di diversita', che mostra come le
esigenze dei ragazzi, disabili e non, alla fine sono le stesse".
(Wel/ Dire)